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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

"Stupida, non sai fare nulla" e poi giù botte: condannato per maltrattamenti e lesioni

Tre anni e quattro mesi di detenzione per un 38enne di Latina denunciato dalla compagna. E il giudice nega la scarcerazione

Ha maltrattato ripetutamente la compagna minacciandola e insultandola, l’ha picchiata in più di una occasione provocandole traumi ed ematomi e oggi per lui è arrivata una pesante condanna: tre anni e quattro mesi di reclusione e la conferma che deve restare in carcere.

Il protagonista è un 38enne di Latina, P.C., comparso questa mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina Laura Morselli per rispondere di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate. Numerosi i comportamenti che gli vengono contestati e dei quali si sarebbe reso responsabile nell’arco di un mese, dalla metà di luglio alla metà di agosto dello scorso anno. La 33enne sarebbe stata offesa con frasi quali "Stupida, put....na, non sei capace di fare nulla", minacciata di morte e percossa con calci pugni e spintoni, afferrata per la gola e privata del telefono. I maltrattamenti hanno provocato alla vittima un trauma contusivo al volto, ematomi al viso e al collo, escoriazioni ad entrambe le gambe, al braccio ed una sospetta lesione all’emitorace. Un vero e proprio inferno che ha prodotto nella ragazza uno stato di soggezione psicologica fino a quando lei non ha deciso di denunciarlo.

Oggi il processo che, su richiesta della difesa, si è svolto con rito abbreviato per usufruire dello sconto di un terzo della pena: il pubblico ministero Martina Taglione a conclusione della sua requisitoria ha chiesto una condanna a tre anni e mezzo di reclusione, richiesta alla quale si è associata la parte civile rappresentata dall'avvocato Alessia Vita. Il giudice a conclusione della camera di consiglio ha ridotto la pena a 3 anni e quattro mesi fissando una provvisione di 5mila euro mentre il risarcimento verrà stabilito in sede civile. Respinta invece la richiesta della difesa dell'uomo di poter beneficare di una misura cautelare più lieve rispetto a quella attuale: il gup ha confermato la detenzione in carcere.

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