rotate-mobile
Lunedì, 29 Aprile 2024
Cronaca

"Non volevo fare male a nessuno ma sapere come è morta mia moglie"

L'interrogatorio del 59enne che ha cercato di darsi fuoco nell'atrio del Tribunale: il giudice ha convalidato il fermo ma lui resta in libertà

"Vorrei soltanto sapere come è morta mia moglie, il mio tentativo di darmi fuoco era solo un atto dimostrativo e autolesionistico". Si è difeso così il 59enne che mercoledì ha cercato di darsi fuoco nell'atrio del Tribunale cospargendosi di liquido infiammabile. L'uomo era stato dissuaso dagli uomini della vigilanza e questa mattina è comparso davanti al giudice per le indagini preliminari Mario La Rosa per la convalida del fermo, che peraltro è durato pochissimovisto che è stato rilasciato poco dopo il fatto e che il pm non ha chiesto nei suoi confronti l'applicazione di una misura cautelare.

L'uomo, chiamato a rispondere di violenza o minaccia ai danni di un pubblico ufficiale si è difeso davanti al magistrato spiegando che non voleva in alcun modo ferire gli uomini della vigilanza o fare male a qualcuno ma che il suo era un semplice gesto di protesta per il mancato avvio del processo civile per l'incidente stradale nel quale sua moglie ha perso la vita otto anni fa, processo del quale non ha saputo più nulla.

Al termine dell'udienza il gip ha comunque convaidato il fermo.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non volevo fare male a nessuno ma sapere come è morta mia moglie"

LatinaToday è in caricamento