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Cronaca

Carburante a prezzi stracciati alle pompe bianche: sgominata banda di contrabbandieri

L'operazione Ghost Fuel dei militari della Guardia di Finanza eseguita tra le province di Roma, Latina, Napoli e Bari

Carburante a prezzi stracciati nelle pompe bianche compiacenti. E' scattata questa mattina, 2 dicembre, l'operazione Ghost Fuel, con 200 militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Roma, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia capitolina, che hanno messo fine al business del carburante di contrabbando eseguendo nelle province di Roma, Latina, Napoli e Bari 16 ordinanze di custodia cautelare (14 in carcere e 2 ai domiciliari), oltre alla notifica di 4 obblighi di dimora e 9 divieti di esercitare imprese e uffici direttivi di persone giuridiche. La Guardia di finanza ha sgominato un sodalizio criminale responsabile, a vario titolo, di associazione per delinquere, contrabbando di prodotti petroliferi, ricettazione e autoriciclaggio.

Da Slovenia e Polonia all'Italia

Contestualmente sono stati notificati provvedimenti di sospensione della licenza di deposito autorizzato che il Gip del Tribunale ha disposto a carico di 16 società, intestatarie di depositi commerciali e distributori stradali, coinvolte nell’illecito traffico. Le indagini hanno consentito di individuare e smantellare un’organizzazione criminale, con diramazioni internazionali, che attraverso l’impiego di imprese intestate a “prestanome” e distributori stradali compiacenti ha immesso sul territorio italiano oltre 4 milioni di litri di carburante per autotrazione in completa evasione d’imposta. Il prodotto petrolifero di contrabbando partiva dalla Slovenia e dalla Polonia all’interno di autobotti scortate da lettere attestanti il trasporto di olio lubrificante o di altra merce non soggetta ad accisa, così da eludere eventuali controlli su strada.

I carichi di contrabbando venduti alle pompe bianche

Non appena arrivati in Italia, i carichi di gasolio venivano convogliati in luoghi di stoccaggio nella disponibilità del gruppo criminale (a Fiano Romano, via della Magliana e via della Tenuta di Santa Cecilia, zona Malagrotta), per essere travasati in altre autocisterne che, munite di nuovi documenti di accompagnamento creati ad hoc, partivano alla volta di due depositi commerciali (a Pomezia e Formello), individuati quale base logistica del sodalizio.  Qui il prodotto sostava il tempo strettamente necessario per essere dirottato, in nero” a distributori compiacenti (tutte “pompe bianche”) per la successiva vendita al dettaglio. 

L'organizzazione criminale e i singoli ruoli

Le operazioni illegali avvenivano in un contesto ben organizzato in cui ogni indagato giocava un ruolo ben definito: gli autotrasportatori si occupavano dello spostamento del gasolio; gli addetti alla “staffetta” delle autocisterne insieme “alle vedette”, posizionate nei pressi delle zone di travaso, avevano il compito di eludere eventuali controlli; i “contabili” erano incaricati della creazione e gestione del flusso dei falsi documenti che accompagnavano il prodotto facendolo apparire come se avesse assolto l’accisa, oltre che della sistemazione del carteggio amministrativo dei depositi commerciali per coprire le eccedenze o deficienze generate dall’arrivo e dalla partenza del carburante di contrabbando.

Regista del sistema illecito era un 45enne campano con precedenti specifici, il quale, oltre a gestire il traffico di gasolio, ha provveduto a riciclare parte dei proventi delittuosi mediante l’acquisto del ramo d’azienda di un distributore  in provincia di Perugia.

Il giro d'affari

Nel corso delle indagini, svolte da gennaio a novembre di quest’anno, è stato quantificato in circa 4 milioni di litri l’ammontare del carburante di contrabbando immesso in consumo, con un’evasione di oltre 1.100.000 euro di I.V.A. e di 2.500.000 euro di accise. L’attività eseguita dai Finanzieri durante le investigazioni ha consentito di arrestare 11 persone colte in flagranza di reato mentre travasavano il prodotto petrolifero di contrabbando nelle zone della Magliana e della Pisana, e di procedere al sequestro di 450mila litri di gasolio, 27 automezzi, 1 deposito commerciale e 11 autopompe per i vari travasi.

Tali azioni di contrasto, suggellate dall’esecuzione dell’odierno provvedimento cautelare, testimoniano l’impegno profuso dalle Fiamme Gialle a tutela dell’economia legale e degli operatori onesti.

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