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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Servizio idrico, modifiche al Regolamento ferme da due anni in attesa dell'approvazione

La denuncia dell'Organismo tutela consumatori: "Quelle norme aiuterebbero gli utenti e risolverebbero molti reclami"

Scarsa attenzione dimostrata verso i problemi della risorsa idrica. Questa l’accusa rivolta  dall’Organismo Tutela Utenti Consumatori in merito alla gestione del Servizio Idrico ATO4 Lazio sud e all’atteggiamento del Presidente, unitamente alla Conferenza dei Sindaci. L’Otuc sui riferisce in particolare alla mancata approvazione delle modifiche al Regolamento del Servizio Idrico studiate ed approvate da un apposito Tavolo Tecnico, “modifiche – spiega il presidente Otuc Antonio Villano - messe a punto, a tutto favore dell’utenza e che risolverebbero numerose proteste e reclami e che giacciono presso la Segreteria Tecnico Operativa ormai da due anni. Il risultato sarebbe stato l’eliminazione o la modifica di alcuni articoli che secondo noi sono da interpretarsi come discriminatori, a volte fortemente penalizzanti, in alcuni casi al limite della vessazione ai danni dell’utenza. E’ grave constatare l’inerzia della Conferenza dei Sindaci, parte pubblica che detiene il 51% di Acqualatina, competente a decidere sull’intero Servizio Idrico tra cui l'articolazione tariffaria, la Carta dei Servizi e il Regolamento del Servizio. Purtroppo rileviamo come tali compiti solo in parte vengano svolti efficacemente mentre sempre più la parte privata si sta appropriando della gestione della risorsa idrica anche grazie al progressivo depotenziamento della Segreteria tecnica”.

L’Otuc chiede quindi se sia vero che la stesura dell’articolazione tariffaria per il 2018/2019 sia stata affidata a una società privata; se gli Enti pubblici (Comuni, scuole) hanno un debito complessivo per fornitura di acqua di svariati milioni di euro risultando così tra i maggiori morosi dell’Ato; quale azioni concrete sono state messe in atto per ridurre la morosità che si ritorce a danno degli utenti in regola chiamati a rifondere i mancati incassi; se è vero che gli utili vengono ripartiti e la somma spettante alla parte pubblica viene reinvestita; se è vero che sono stati spesi decine di migliaia di euro per consulenze e studio per la ripubblicizzazione della risorsa idrica che a tutt'oggi hanno prodotto risultati nulli.

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