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Cronaca

Bandiera Blu: le analisi dell’Arpa promuovono il mare di Latina

Diffusi i risultati delle analisi condotte dall'Arpa sui campioni prelevati nei quattro punti previsti dalla Bandiera Blu nel capoluogo pontino. Cirilli: "I dati sono tutti a norma"

I dati della Marina di Latina sono tutti a norma”. Questo quanto emerge dalle prime analisi sulla qualità delle acque - quelle che fanno riferimento a giugno - condotte dall’Arpa sui campioni dei quattro punti prelievo previsti dalla Bandiera Blu nel capoluogo pontino.

Il mare del capoluogo pontino ha superato così la prima, e più difficile, prova dopo l’assegnazione - che non poche perplessità ha suscitato - dell’importante vessillo. Ad annunciarlo il vice sindaco e assessore all’Ambiente Fabrizio Cirilli che ha illustrato tutti i valori relativi ai campionamenti che mensilmente vengono effettuati dall’Arpa.

Sia la Bandiera Blu che Goletta Verde promuovono dunque il mare di Latina città - tiene a precisare l’assessore Cirilli -; l’unico problema riscontrato, con un lieve innalzamento dei valori infatti - questo è vero però non solo per Latina -, riguarda le foci (come ad esempio Rio Martino), ma è bene ricordare - sottolinea il vice sindaco - che Bandiera Blu riguarda i tratti di mare escluse le foci e le loro pertinenze”.

IL LAGO DI FOGLIANO - Chiariti questi punti l’assessore all’Ambiente arriva poi a chiarire un altro nodo che lui definisce cruciale. “E’ vero che la nostra acqua ha un impatto e dà una percezione che potremmo definire ‘non ottimale’ o ‘non gradevole’, ma è bene spiegare che questa non è minimamente legata al grado di inquinamento o alla qualità dell’acqua stessa, altrimenti non avremmo la Bandiera Blu, ma ad un meccanismo tutto nostro, che abbiamo individuato e su cui stiamo lavorando, di natura del tutto ambientale”.

In parole povere, spiega Cirilli, “per garantire la sua ossigenazione e il suo giusto rapporto tra acque dolci e salate, specialmente nei momenti di maggior caldo, e quindi in estate, il lago è costretto a sversare per qualche giorno a settimana, quantità di acqua rilevanti sul Colmata, che poi finiscono in mare, facendo alzare il livello del Colmata e costringendo il Consorzio ad attivare le idrovore. Se si considera che sia sul Colmata che in maniera più massiccia nel Lago di Fogliano esistono concentrazioni di particelle algali, quel meccanismo ripetuto con frequenza fa sì che si creino quella colorazione e quella oleosità delle acque che danno quell’impatto e percezione di inquinamento ma che di fatto inquinamento non è.

L’oleosità, quindi è legata alle alghe naturali - spiega ancora l’assessore -, mentre il colore marrone non è legato all’inquinamento ma alla concentrazione delle acque salmastre che vanno ad impattarsi con l’acqua salata”.

COSA FARE ORA? - La questione, quindi, è tenuta sotto controllo non solo dall’amministrazione, ma anche da tutti gli altri Enti interessati, tra cui il Parco e il Consorzio di Bonifica, a lavoro per mettere in campo strumenti che consentano di superare il problema. “Una delle proposte condivise da tutti gli Enti, è quindi quello del collettamento a mare: l’idea è quindi quella di realizzare una condotta al largo che favorirebbe il riciclo dell’acqua risolvendo sia il problema del Colmata che del lago. Si tratta di un progetto che già è stato messo in piedi e su cui stiamo ancora lavorando per individuare il percorso per la sua realizzazione”.

“E’ bene sottolineare - conclude quindi il vice sindaco che i successi ottenuti sono il risultato di un buon lavoro che stiamo svolgendo come amministrazione”

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