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Cronaca

Dopo il Consiglio, Rinascita Civile: “Metropolitana mica tanto leggera”

L’associazione: “Dalla mozione approvata dalla maggioranza si possono dedurre alcune considerazioni, rimanendo però aperti la maggior parte dei quesiti che avevamo sollevato”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di LatinaToday

Dalla mozione approvata dalla maggioranza nella seduta del Consiglio Comunale di lunedì 29 ottobre si possono dedurre alcune considerazioni, rimanendo però aperti la maggior parte dei quesiti che avevamo sollevato il 16 marzo 2012 con una lettera aperta al sindaco di Latina, senza riceverne risposta alcuna.

L’aspetto maggiormente positivo ci sembra quello di un chiaro abbandono del progetto così com’è strutturato oggi. Senza un intervento diretto della Regione, o per essa della Cotral S.p.A., l’opera è economicamente insostenibile.

È ciò che diciamo da anni e che alcuni settori della maggioranza hanno fino ad ora negato. La soluzione però non può essere semplicemente l’ingresso della Cotral in MetroLatina, che si tradurrebbe nell’aggiunta di un soggetto pubblico alla figura del concessionario, ovvero del creditore nei confronti del Comune di Latina.

L’architettura dovrebbe essere più complessa e coinvolgere una modifica sostanziale della convenzione sottoscritta, provvedendo ad una cessione diretta alla Cotral dell’obbligo del Comune di garantire il pagamento del contributo chilometrico in capo alla Regione, come da piano economico e finanziario inopinatamente e colpevolmente sottoscritto dal Comune.

La modifica della convenzione dovrebbe inoltre essere l’occasione per fare piazza pulita di eventuali varianti e riserve a titolo oneroso, inclusa rivalutazione prezzi, per confermare il costo complessivo dell’opera e quindi sia il contributo pubblico in conto capitale, sia il piano economico e finanziario per l’ammortamento e la remunerazione del capitale privato.

Una tale negoziazione, soggetto alla disponibilità della Regione ad impegnarsi con la sua società di trasporto (che peraltro sappiamo non navigare in buone acque), potrebbe in tempi relativamente brevi – se ci fosse l’impegno della politica – portare tutti i nodi al pettine.

L’abbandono della commissione tecnica al suo destino, convocata una sola volta e senza che nessuno abbia alzato un dito per stimolarla ad addivenire ad una conclusione, non lascia ben sperare.

Se poi, come probabile, l’assemblea regionale dimissionaria intenderà rimandare alla prossima consiliatura una decisione così impegnativa dal punto di vista economico, i tempi necessariamente si allungheranno.

Avremo però in tal caso la possibilità di chiedere a ciascun candidato al seggio di consigliere regionale, e magari anche al candidato presidente, di prendere un chiaro impegno su questa triste vicenda, potenzialmente dirompente per la stabilità dei bilanci della nostra città.

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