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Martedì, 30 Aprile 2024
Cronaca

Lutto a Latina per la morte di don Mario Sbarigia: la comunità piange il suo parroco

Si è spento oggi all’età di 82 anni; i funerali sabato 7 ottobre nella cattedrale di San Marco. Il cordoglio della sindaca Celentano: “E’ stato un punto di riferimento per l’intera comunità; rimarrà per sempre impresso nel cuore di tutti i cittadini”

Latina piange la morte di monsignor Mario Sbarigia, da tutti conosciuto come don Mario e storico parroco del capoluogo. Vicario generale emerito della diocesi di Latina, all’età di 82 anni, e 57 di sacerdozio, si è spento oggi all’ospedale Santa Maria Goretti dove era ricoverato da alcuni giorni. 

Solo da due anni per motivi di età aveva terminato il suo servizio come vicario generale e parroco di San Luca; aveva scelto di risiedere nella parrocchia di Santa Rita in Latina, dove comunque era a disposizione per le celebrazioni e confessioni. Con la morte di don Mario Sbarigia se ne va un pezzo della storia della nostra città. Era il parroco degli ultimi, sempre tra la gente, al servizio dei cittadini e al fianco dei più fragili. La notizia della sua scomparsa ha destato grande dolore nella comunità di Latina, tanti sono i messaggi che affollano in queste ore anche i social a cui da molti vengono affidati ricordi e pensieri. 

Dalle 15 di domani, venerdì 6 ottobre, il feretro sarà esposto nella camera ardente allestita nella parrocchia di San Luca dove alle 21.00 si terrà una veglia di preghiera. Le esequie saranno celebrate sabato 7 ottobre alle 10 nella Cattedrale di San Marco, saranno presiedute dal vescovo Mariano Crociata e concelebrate dal clero pontino. Le spoglie di monsignor Sbarigia riposeranno nel cimitero di Latina. 

Profondo cordoglio è stato espresso anche dalla sindaca di Latina, Matilde Celentano, a nome dell’intera amministrazione comunale. “Don Mario è stato un punto di riferimento per l’intera comunità di Latina, che rimarrà per sempre impresso nel cuore di tutti i cittadini. E’ tornato alla casa del Padre portando con sé tutta la sua umanità. Un sacerdote, don Mario, da sempre impegnato nel sociale, con particolare attenzione al mondo giovanile e alle categorie più fragili. Per anni è stato vicario generale della diocesi pontina, senza mai discostarsi dalle sue innate doti di umiltà e altruismo. Alla sua famiglia le mie più sentite condoglianze e quelle dell’amministrazione comunale tutta”, ha dichiarato il sindaco Celentano.

Chi era monsignor Mario Sbarigia

Monsignor Mario Sbarigia era originario di Filettino, in provincia di Frosinone, giovanissimo entrò in seminario dove al termine degli studi fu ordinato sacerdote il 29 giugno del 1966 e incardinato nella diocesi di Velletri. Già dai primi anni di ministero fu destinato alle zone pontine, poi scelse di farsi incardinare nella nuova diocesi di Latina quando questa fu creata smembrandola da quella di Velletri. Così, primo settembre del 1970 arrivò nel capoluogo come vicario parrocchiale a Santa Maria Goretti , un mese dopo divenne assistente ecclesiastico per gli studenti. Il primo luglio del 1977 fu nominato primo parroco di San Benedetto, a Borgo Piave; sempre accanto ai più deboli, il 2 febbraio del 1989 fu nominato direttore della Caritas Diocesana, poi il 17 marzo 1994 cappellano dei nomadi. Trasferito di parrocchia, il primo agosto dello stesso anno arrivò come parroco a San Luca e per un periodo anche parroco della vicina San Matteo. Dal dicembre 1997 a luglio 1998 visse anche una esperienza missionaria presso la diocesi di Scutari, in Albania, nell’ambito di una missione della diocesi di Latina, iniziata nel luglio del 1995, per dare sostegno e aiuto alla comunità locale nel periodo immediatamente successivo alla caduta del regime comunista albanese. Il primo febbraio del 1998, poi, il vescovo Pecile lo nominò vicario episcopale per la Carità. Lasciato questo incarico, il 22 novembre 2003 fu nominato vicario generale, e arrivò per lui anche il titolo di "monsignore". Grazie alla sua attività pastorale la chiesa pontina può dire di essere stata con notevole anticipo "in uscita" verso le periferie esistenziali. Come non ricordare le prime esperienze con gli obiettori di coscienza e il servizio civile, l’ospitalità ai poveri a Borgo Piave, l’assidua partecipazione alla Marcia per la Pace Perugia-Assisi oppure l’avvio nei primi anni duemila del Gruppo di ascolto per separati e divorziati: pietre miliari della carità della chiesa pontina.

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