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Cronaca

Latina in lutto, oggi i funerali a San Marco di Don Renato Di Veroli

E' il giorno dell'ultimo saluto allo storico parroco di Santa Maria Goretti che all'età di quasi 99 anni si è spento nella serata di lunedì. Le esequie nella Cattedrale San Marco celebrate dal vescovo Mariano Crociata

Oggi è il giorno dell’ultimo saluto a Don Renato Di Veroli, lo storico parroco di Santa Maria Goretti che si è spento nella sua abitazione all’età di quasi 99 anni nella serata di lunedì 21 settembre.

I funerali si sono tenuti questa mattina alle 10.30 nella Cattedrale San Marco celebrati dal vescovo Mariano Crociata e concelebrato da numerosi sacerdoti del presbiterio diocesano: accanto al vescovo il Vicario generale, monsignor Mario Sbarigia, il parroco e il vicario parrocchiale di Santa Maria Goretti, rispettivamente don Anselmo Mazzer e don Luca di Leta, numerosi anche i diaconi della diocesi che hanno preso parte alla celebrazione.

E tutto il capoluogo si è stretto questa mattina per dare l’ultimo commosso saluto a colui che la città di Latina l’ha vista nascere accompagnandola nel suo cammino di crescita, non solo spirituale. Ha dedicato la sua vita agli altri Don Renato; come non ricordare la sua dedizione ai ragazzi che ha espresso come insegnante di religione in varie scuole e la forte attenzione proprio al mondo giovanile come a quello delle famiglie.

In centinaia oggi hanno affollato la chiesa di San Marco per ricordare il sacerdote originario di Sezze ma che ha vissuto gran parte della sua vita nel capoluogo. Presenti anche le massime autorità civili, come il Commissario prefettizio di Latina, Giacomo Barbato, e il sindaco di Sezze, Andrea Campoli, la città di cui era originario monsignor Di Veroli, il vicario del Prefetto di Latina

Nella sua omelia il vescovo Crociata ha ricordato che "Don Renato è stato – come si suol dire – un sacerdote tutto d’un pezzo, con una dedizione appassionata alla Chiesa, di cui ha abbracciato con prontezza il rinnovamento portato dal concilio Vaticano II; ma con non minore dedizione egli si è impegnato nella vita della città e dell’intera comunità civile, nella fase più dura della guerra e della ricostruzione e ugualmente nei decenni successivi. Questo sguardo a una figura esemplare di sacerdote e al suo secolo di vita – che abbraccia la storia della sua persona, ma anche di una Chiesa, di una città, di un intero territorio – ci mostra ad evidenza che quella di oggi è soprattutto una celebrazione di ringraziamento".

Sempre il Vescovo ha ricordato alcuni passi del testamento di don Renato, che è del 2003, in cui scrive: "Ora sto per presentarmi davanti al Signore per il 'redde rationem'. Chiudo questa vita terrena e mi aspetta “sora nostra morte corporale”. Sono stato educato a vedere la morte come un partire ringraziando. “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc 29,46)". Un senso di serenità e di severità ha accompagnato quest’ultima fase della vita di don Renato, e in ultimo anche la sua morte. Lo stesso senso che si coglie leggendo, sempre nel suo testamento, a proposito della sua fine: "Niente elogi. Si prenda occasione per fare una profonda meditazione sulla morte: nostra Pasqua. Inizio della vera vita. Niente epigrafi per la città. Niente ricordini. Chi mi ha conosciuto non ha bisogno di foto per ricordarmi: mi ricordi nella preghiera".

Funerali Don Renato Di Veroli

Amato da tutti, giovani e meno giovani, è considerato il padre spirituale della città. Dal 1956 al 2001 è stato parroco della chiesa di Santa Maria Goretti, la seconda edificata nel capoluogo dopo la Cattedrale, e dove nella giornata di ieri è stata allestita la camera ardente; tantissime le persone, cittadini e fedeli, che anche ieri lo hanno voluto salutare prima delle esequie di oggi. 

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