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Cronaca

Ottanta chili di cocaina arrivati dal Sud America, maxi sequestro di droga. Tre arresti

In manette anche Luigi Ciarelli, fratello del capo dell'omonimo clan di etnia rom operante nella zona pontina. L’indagine della Guardia di Finanza di Livorno

Il sequestro di 80 chili di cocaina in arrivo dal Sud America e l’arresto di tre uomini: questo il bilancio di una maxi operazione della Guardia di Finanza che partita da Livorno è arrivata fino nella provincia pontina, tra Aprilia e Latina. 

Da questa mattina all’alba i militari del comando provinciale di Livorno, su ordine della Procura della Repubblica labronica, stanno dando esecuzione, con la collaborazione di finanzieri, anche A.T.P.I., dei Comandi Provinciali di Roma (tra i quali taluni in forza al Gruppo Investigativo Criminalità Organizzata del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della capitale) e di Latina, a tre ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale Marco Sacquegna nei confronti di altrettanti soggetti, a vario titolo indagati per i reati di traffico di sostanze stupefacenti e sostituzione di persona, anche mediante la fabbricazione e l’utilizzo di documenti di identificazione contraffatti.

A finire in manette anche “un pregiudicato molto noto negli ambienti del crimine, fratello di un capo clan di etnia rom operante nella zona pontina" spiegano dalla Guardia di Finanza di Livorno; si tratta di Luigi Ciarelli, "con numerosi precedenti penali e di polizia connessi a rapine, usura, detenzione di armi, ricettazione, plurime violazioni delle misure di prevenzione”. 

L’attività trae origine dal sequestro di 80 chilogrammi di cocaina eseguito nel porto di Livorno da funzionari del locale Ufficio delle Dogane e dai finanzieri del Gruppo di Livorno; droga che, una volta lavorata, se immessa sul mercato con la vendita al dettaglio, avrebbe fruttato 19 milioni di euro. 

Come spiegano dalla Guardia di Finanza di Livorno, i narcotrafficanti erano riusciti a fare arrivare in Italia tale quantitativo in un container proveniente da San Antonio (Cile), all’interno del quale era stata caricata una cisterna di grosse dimensioni, sostenuta da due grandi supporti di metallo, all’interno dei quali erano state ricavate delle intercapedini ove erano occultati ben 160 panetti di cocaina purissima dal peso di 500 grammi cadauno. L’ingegnoso stratagemma a cui avevano fatto ricorso i corrieri per occultare la droga e non renderla visibile ad occhio nudo non è stato sufficiente, infatti, ad eludere i controlli. L’individuazione del carico è stata resa possibile anche grazie all’utilizzo dello scanner a disposizione dell’Ufficio delle Dogane di Livorno, il quale evidenziava un’anomalia all’interno dei supporti di metallo, tanto da allertare i funzionari doganali e i finanzieri che decidevano di approfondire l’ispezione. Il successivo taglio dei manufatti in metallo ha, così, consentito di rinvenire e sequestrare la sostanza stupefacente occultata nei sostegni di acciaio della cisterna fabbricati ad hoc con doppi fondi". 

Sono state poi le successive e approfondite indagini, anche di natura tecnica, svolte sotto la direzione del sostituto procuratore di Livorno Massimo Mannucci e il coordinamento del procuratore capo Ettore Squillace Greco nell’ambito dell’operazione denominata “White Iron”, che hanno permesso di individuare il sodalizio criminoso che aveva effettuato l’importazione dell’ingente partita di cocaina. Dalle investigazioni è emerso, infatti, che la cisterna con la sostanza rinvenuta nel porto era destinata a Luigi Ciarelli e ad altri due uomini di 48 e 53 anni ai cui polsi sono scattate oggi le manette 

Nel corso dell'operazione di oggi sono state eseguite anche una serie di perquisizioni che oltre alla provincia di Latina hanno interessato anche quelle di Roma e Modena. 

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