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Cronaca

Maxi confisca ad un pluripregiudicato: beni per oltre 12 milioni passano allo Stato

Gli accertamenti della Guardia di Finanza di Nettuno hanno evidenziato la “rilevante sproporzione” tra i redditi dichiarati al Fisco dal 59enne e le ricchezze nella sua disponibilità, gran parte intestate fittiziamente a ‘prestanome’ e familiari

Maxi confisca di beni da parte della Guardia di Finanza di Nettuno nei confronti di un pluripregiudicato di 59 anni - F.M. le iniziali -. 

Il provvedimento - che conferma quello di primo grado emesso a giugno del 2019 - è frutto delle meticolose indagini economico-patrimoniali dei finanzieri del Comando provinciale di Roma, avviate nel 2015, che avevano consentito alla Sezione Specializzata Misure di Prevenzione del Tribunale capitolino di disporre il sequestro anticipato dei beni riconducibili all’uomo, già condannato per i reati di associazione a delinquere, evasione fiscale, bancarotta fraudolenta, truffa, traffico di stupefacenti e riciclaggio.

Gli accertamenti delle fiamme gialle della Compagnia di Nettuno, coordinate della Procura della Repubblica di Velletri, avevano evidenziato la “rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati al fisco dal proposto e le ricchezze nella sua disponibilità, gran parte delle quali intestate fittiziamente a ‘prestanome’ e familiari”.

Il patrimonio del valore stimato di oltre 12 milioni di euro, accumulato investendo i proventi delle attività illecite e costituito da conti correnti bancari, quote di maggioranza di alcune società, una lussuosa imbarcazione, una rivendita di tabacchi, 90 unità immobiliari (tra cui una stupenda villa di circa 400 metri quadrati con piscina, 41 appartamenti, 35 magazzini, garage, capannoni industriali e terreni) e dal rinomato stabilimento balneare “Belvedere” situato sul litorale nettunense, è stato definitivamente confiscato dalla Corte d’Appello del Tribunale di Roma e passa definitivamente nella disponibilità dello Stato.

Oltre alla confisca, la Corte d’Appello ha disposto la riduzione da 5 a 3 anni della sorveglianza speciale di polizia, con obbligo di soggiorno nel comune di residenza. “L’esecuzione del provvedimento ablativo riveste un rilevante valore sociale perché restituisce alla collettività beni illecitamente acquisiti dalla criminalità” commentano dalla Guardia di Finanza.

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