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Cronaca

Omicidio Buonamano, sorpresa in Appello: assolto Romolo Di Silvio

Stravolta la sentenza di primo grado che lo condannava a 30 anni di reclusione. Lo zio di Costantino Patatone Di Silvio, già condannato a 20 anni in Cassazione, assolto per non aver commesso il fatto

Assolto per non aver commesso il fatto. Per Giuseppe Di Silvio, detto Romolo, imputato insieme al nipote Costantino Di Silvio, per l’omicidio di Fabio Buonamano, la Corte d’Assise d’Appello di Roma ha stravolto la sentenza di primo grado. Dai giudici del tribunale di Latina era stato condannato a trent’anni.

Era il 26 gennaio del 2010 quando, nel quartiere Gionchetto, l’uccisione del 33enne segnò uno dei momenti più crudi della cosiddetta guerra criminale scoppiata in città in quei mesi, subito dopo il tentato omicidio di Carmine Ciarelli e il consumato di Massimiliano Moro.

Mentre Costantino di Silvio, meglio conosciuto come Patatone, reo confesso del delitto Buonamano, scelse di essere giudicato con il rito abbreviato (20 anni in Cassazione), lo zio Romolo proseguì con l’ordinario.

Questa mattina, dopo circa tre ore di camera di consiglio, la Corte d’Appello, presieduta dal giudice Roselli, ha deciso per l’assoluzione con formula piena. Per lui il procuratore generale aveva chiesto 30 anni.

I suoi legali, Carlo Alberto e Luca Melegari e Antonio Taormina, sono riusciti a ribaltare l’ipotesi accusatoria, secondo la quale fu Romolo a uccidere Buonamano. La difesa ha sempre sostenuto la sua totale estraneità ai fatti, cancellandolo dalla scena del delitto. Una serie di elementi tecnici sono stati analizzati per provare che il Di Silvio non era quella sera in via Monte Lupone.

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