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Cronaca

Uccise il padre al culmine di una lite: 14 anni per Cristian Canò

Il giudice ha deciso che il 22enne, colpevole di aver ucciso il padre due anni fa al Lido di Latina, resterà agli arresti domiciliari. Nel corso dell'udienza di questa mattina il pubblico ministero aveva chiesto 20 anni

E' stato condannato a 14 anni di reclusione Cristian Canò, il giovane 22enne che uccise il padre nel dicembre di due anni fa. Una lite sulla spiaggia, legata a un trascorso familiare di sofferenza, si era trasformata in tragedia. La sentenza è stata emessa alle 16,40 di oggi dal giudice per l’udienza preliminare Laura Matilde Campoli.

Il giovane ha scelto di essere giudicato con il rito abbreviato: questa mattina, al termine della discussione, il pubblico ministero Giuseppe Miliano aveva chiesto 20 anni di reclusione per omicidio volontario, poi nel pomeriggio la lettura del dispositivo. A Cristian sono state riconosciute le attenuanti generiche equivalenti, con la sentenza di oggi il giudice ha anche stabilito che il ragazzo resterà agli arresti domiciliari. I legali del giovane, Angelo e Oreste Palmieri, avevano puntato sulla legittima difesa e sull'omicidio preterintenzionale, sostenendo con forza la reazione che il giovane aveva avuto dopo essere stato aggredito dal padre Gennaro.

"Attendiamo le motivazioni della sentenza, tra novanta giorni, - ha commentato l'avvocato Angelo Palmieri - per poi prepararci a ricorrere in Appello". Il giovane è stato presente in aula per tutta la durata dell'udienza e anche alla lettura del dispositivo, accanto a lui la madre, il fratello e i compagni di scuola che lo hanno sostenuto fin dal primo momento.

A Cristian il giudice aveva anche concesso la possibilità di continuare a studiare: nella sua abitazione di Cisterna, infatti, ha potuto seguire le lezioni grazie i suoi insegnanti, dell’industriale Marconi, che si sono resi da subito disponibili per il programma a domicilio.

Quel drammatico giorno Cristian aveva incontrato il padre in spiaggia e al termine di una violenta lite lo aveva colpito con un pezzo di legno. A scatenare la reazione, dopo aver ricevuto uno schiaffo, come aveva raccontato subito dopo agli inquirenti, gli insulti del padre nei confronti della madre. A quell’appuntamento era andato a patto che non si parlasse di lei, una promessa non rispettata. Alla base, una storia familiare molto complessa e delicata. 

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