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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Fondi

Operazione antimafia al Mof di Fondi: sei persone arrestate, altre due ricercate

L'indagine Aleppo, coordinata dalla Dda di Roma, ha riguardato la famiglia D'Alterio e il controllo esercitato sull'indotto del Mof. Sequestrato il patrimonio della società Suprema srl

Operazione antimafia del comando provinciale dei carabinieri di Latina. Su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Roma sono state eseguite sei ordinanze di custodia cautelare tra le città di Fondi, Terracina e Mondragone. L'operazione, scattata all'alba di oggi, ha disarticolato un gruppo criminale che operava nel Mercato ortofrutticolo di Fondi. 

Il blitz dei carabinieri all'alba - Il video

Le accuse e i sequestri preventivi

Tre soggetti sono finiti in carcere, altrettanti ai domiciliari mentre altre due persone sono attualmente ancora ricercate. Gli indagati sono a vario titolo accusati di estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, impiego di denaro di provenienza illecita, trasferimento fraudolento di valori, autoriciclaggio e intestazione fittizia di beni. Tutti reati commessi con l'aggravante del metodo mafioso. Nell'ambito della stessa operazione si è proceduto al sequestro preventivo delle quote e del patrimonio aziendale di una società di trasporti, la Suprema srl.

Così funzionava il sistema mafioso dei D'Alterio

La famiglia D'Alterio

I provvedimento sono scaturiti dall'indagine  "Aleppo", avviata sulla base dei primi accertamenti della tenenza dei carabinieri di Fondi e poi proseguita, sotto la direzione della Dda, dal Nucleo investigativo. L'indagine ha consentito di accertare il controllo esercitato dalla famiglia D'Alterio sull'indotto del Mof, ottenuto anche grazie a legami con i clan camorristici casertani. Il gruppo, capeggiato da Giuseppe D'Alterio detto "Peppe o' Marocchino", aveva esercitato un potere intimidatorio di tipo mafioso per monopolizzare i trasporti del Mof, arrivando ad imporre una propria tassa ai movimenti effettuati da altre ditte. I D'Alterio avevano inoltre assunto il controllo della Suprema srl, amministrata da prestanome ma di fatto gestita dai figli di D'Alterio così da eludere le disposizioni in materia di misure patrimoniali. Tra gli episodi ricostruiti nell'inchiesta e contestati nell'ordinanza anche la minaccia a un imprenditore di Viterbo  che aveva acquistato in un'asta pubblica alcuni beni sottratti ai D'Alterio in esecuzione di una misura di prevenzione. 

L'operazione è stata condotta da 50 carabinieri del comando provinciale supportati dai colleghi della provincia di Caserta e da un elicottero proveniente da Pratica di Mare.

I nomi degli arrestati

In carcere sono finiti Giuseppe D'Alterio, 62enne originario di Minturno e residente a Fondi; Luigi D'Alterio, 38enne; Armando D'Alterio, 35 anni. Agli arresti domiciliari ci sono invece Melissa D'Alterio, 36 anni; Anna D'Avia, 46 anni; Matteo Simoneschi, 31enne.

Gli arrestati escono dalla caserma - Il video

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