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Cronaca

Peculato, arrestato un dipendente dell’ufficio del giudice di pace

Le indagini della guardia di finanza iniziate alla fine dello scorso anno; l’uomo riscuoteva denaro dagli utenti sprovvisti di marche da bollo o contributi unificati che chiedevano copie di atti. Indagato un altro dipendente

Dipendente dell’ufficio del giudice di pace di Latina arrestato con le accuse di peculato, falsità materiale commessa da un pubblico ufficiale, distruzione di atti.

Le manette sono scattate ai polsi dell’uomo al termine di indagini avviate dalla guardai di finanza alla fine dello scorso anno a seguito di notizia circa illeciti commessi da personale amministrativo. Il blitz dei militari del nucleo di polizia tributaria questa mattina all’interno del suo ufficio dove è stato arrestato su esecuzione di un ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Latina, Nicola Iansiti.

Intercettazioni telefoniche e ambientali all’interno di uno degli uffici, disposte dal pm Giuseppe Miliano, nonché foto e video raccolte in questi mesi, hanno permesso così di scoprire il modus operandi dell’uomo che riscuoteva denaro contante in occasione della presentazione di richieste di copie di atti (per le quali è previsto il pagamento di un tributo) da parte di vari utenti sprovvisti di marche da bollo o contributi unificati, rassicurando gli stessi sul fatto che sarebbe stato lui stesso poi ad applicarle.

Gli accertamenti e le indagini hanno incede di mostrato che il dipendente si appropriava indebitamente del denaro ricevuto, provvedendo poi a “riciclare” marche da bollo già utilizzate, con contestuale simulazione del loro nuovo annullamento.

“Ciò spiega il suo anomalo comportamento allorquando, nel ricevere il denaro contante, ha il più delle volte richiesto un importo forfettario inferiore rispetto a quello realmente dovuto e, talvolta, superiore, richiedendo una c.d. “mancia” per il caffè o la colazione” spiegano dalla guardia di finanza.

“Le intercettazioni video hanno permesso di appurare come il D.P. in molte occasioni abbia rimosso valori bollati (marche e/o contributi unificati già annullati con strisce di pennarello nero)  da talune richieste di copia di atti per poi applicarle ad altre richieste, simulandone il contestuale e regolare annullamento mediante il prolungamento del tratto di pennarello nero fin sopra il foglio ove tali valori sono stati riapposti. Talvolta è risultato dapprima fotocopiare e poi distruggere il foglio originale dal quale ha staccato i valori bollati, nel tentativo maldestro di non lasciare traccia della sua attività illecita”.

Secondo quanto accertato in soli 20 giorni è possibile ipotizzare che l’uomo  - in passato denunciato per truffa, ricettazione, sostituzione di persona ed indebito utilizzo di carte di credito allorquando, allontanandosi dal proprio posto di lavoro, risultò appropriarsi di carte di credito di ignari utenti di una palestra, per poi utilizzarle subito dopo - abbia intascato almeno circa 2500 euro.

L’operazione scattata questa mattina ha visto anche una perquisizione degli uffici, al fine di reperire altri elementi utili per le indagini, nonché l’abitazione dello stesso dipendente arrestato.
Nell’inchiesta risulta indagato per peculato anche un altro dipendente dell’ufficio di pace in concorso con D.P. .

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