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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Terracina

Pirateria digitale, la maxi operazione della Finanza tocca anche la provincia pontina

Uno degli otto indagati è di Terracina. Il bilancio è di 20 siti internet illegali oscurati, 12 computer e 30 hard disk e supporti informatici sequestrati dal Nucleo speciale frodi tecnologiche. Sette le regioni coinvolte

Otto indagati, 20 siti internet oscurati, 12 computer e 30 hard disk sequestrati. Si chiama Cyberlockers l’operazione condotta dai finanzieri del Nucleo speciale frodi tecnologiche contro la pirateria informaticain diverse regioni italiane: Piemonte, Abruzzo, Campania, Lazio, Puglia, Sardegna e Veneto. L’operazione ha toccato anche la provincia pontina, in particolare la città di Terracina dove risulta domiciliato uno degli indagati.

I militari, con il supporto dei reparti della Guardia di Finanza di Molfetta, Pescara, Cagliari, Arzignano, Treviso e Manduria, hanno eseguito perquisizioni nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino. L’indagine di polizia giudiziaria è volta al contrasto del fenomeno del warez illegale, attuato mediante lo scambio e la successiva vendita non autorizzata di materiale digitale (software, file multimediali, e-book) tutelato da copyright.

Sui siti oggetto di sequestro sono stati aggregati ed offerti una grande varietà di contenuti. Il meccanismo di condivisione degli stessi mediante il caricamento sui Cyberlockers, che garantiscono un servizio di archiviazione su internet, ha favorito la rapida diffusione di un fenomeno sempre più preoccupante per l’economia legale.

Si stima infatti che il danno all’economia nazionale della pirateria digitale superi 1.2 miliardi di euro.

L’indagine condotta dalla Guardia di Finanza ha consentito l’individuazione di un’organizzazione strutturata, gestita dagli indagati in concorso tra loro, che hanno monopolizzato su scala nazionale il mercato nero della pirateria digitale.

In particolare i militari hanno monitorato il web e dopo aver individuato i siti illegali, ne hanno carpito gli indirizzi IP per poi riuscire a risalire agli effettivi gestori dei siti.

Gli indagati sono risultati residenti o domiciliati a Torino, Terlizzi (BA), Colle Corvino (PE), Nuraminis (CA), Montecchio Maggiore (VI), Spresiano (TV), Manduria (TA), Terracina (LT). Uno degli indagati, nato a Napoli, risulta residente a Namur in Belgio, mentre i siti oscurati sono collocati in Francia (5), Olanda (5), Norvegia (1) e Stati Uniti (9).

Nei confronti degli indagati sono state contestate violazioni che prevedono la reclusione fino a 3 anni per l’abusiva riproduzione e cessione con fini di lucro dei prodotti tutelati dal diritto d’autore.

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