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Cronaca Latina Lido

Porto Rio Martino, Fioravante: “La chimera di un'opera incompiuta”

L'intervento del consigliere comunale: "La struttura del porticciolo non è cambiata affatto; non si può parlare di nuova opera ma di una semplice ristrutturazione e messa in sicurezza"

“Il progetto del Porto di Rio Martino è stato presentato dall’attuale maggioranza come se fosse un’opera che avrebbe garantito uno sviluppo diverso all’intera marina di Latina e, di conseguenza, all’economia della città. Ad oggi abbiamo a che fare con un canale malfatto, già mezzo insabbiato, e che non riesce a garantire i servizi per i quali è stato presentato”.

Con queste parole il consigliere comunale Marco Fioravante analizza lo stato attuale del porto di Rio Martino, un’opera i cui interventi sarebbero dovuti terminare entro dicembre 2012 mentre “si protraggono oltre la scadenza fissata dallo stesso comune di Latina”.

Sono i pescatori stessi, che vivono quotidianamente Rio Martino, a lamentarsi degli interventi fatti passare come imponenti e invece, nell’atto pratico, devono considerarsi come una semplice ristrutturazione – commenta Fioravante -. Il dato evidente è rappresentato dall’altezza del fondale che, in media, è di circa un metro di altezza. Ciò rende praticamente impossibile la manovra a mezzi più pesanti e più impegnativi che avrebbero dovuto garantire il servizio per il trasporto verso le Isole Pontine. Oltre a ciò i moli semicircolari presenti all’entrata sono già impraticabili e chiusi da boe e pali. Infine, per concludere le problematiche già esistenti, c’è da segnalare la presenza momentanea della chiatta, una struttura necessaria per dragare il fondale”.

A questo punto il consigliere Marco Fioravante punta il dito contro l’attuale amministrazione; “gli interventi pubblicizzati dall’attuale maggioranza, come se fossero la panacea di tutti i mali per il nostro lungomare – conclude –, dovrebbero essere classificati nella semplice ristrutturazione del porticciolo di Rio Martino. In effetti l’utilizzo che se ne può fare non differisce dalla situazione precedente ai lavori. Il livello basso dell’acqua, i moli semicircolari impraticabili e la necessità di un continuo dragaggio rappresentano i punti deboli di un’opera che, ad oggi, assomiglia più ad una chimera che ad una soluzione per l’economia marittima di Latina”.

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