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Cronaca

Roma-Latina, presidio sulla Pontina: subito l'apertura dei cantieri

Lo chiede la Cisl, che oggi ha chiamato a raccolta i cittadini per sollecitare la politica a decidere e ad avviare i lavori, anche con l'obiettivo di risollevare il settore edile praticamente in ginocchio in tutto il Lazio

Si è tenuto oggi, lunedì 26 giugno, a Borgo Piave il primo presidio "Apriamo i cantieri subito, realizziamo la strada 148 Pontina", organizzato dalla Cisl di Latina,  insieme alle federazione dell'industria  Fim, Femca, Filca e Fai. Un appuntamento nato per sollecitare la politica  a decidere, senza ulteriori rinvii, sulla costruzione del Corridoio Tirrenico Meridionale, che prevede, oltre che la Roma- Latina  anche la  bretella Cisterna - Valmontone .

Il costo complessivo dell’opera è di 2.8 miliardi di euro, per una concessione di 50 anni e 186 km di infrastrutture. Sono questi i numeri previsti per la costruzione dell’autostrada Roma-Latina. Risorse a capitale misto "pubblico-privato" che potrebbero permettere di avere nel prossimo futuro  migliaia di assunzioni e fare da "ricostituente" ad  un settore, quello dell’edilizia, che ormai da molti anni versa in una crisi quasi cronica. Nel Lazio sono 50mila, spiega la Cisl, i lavoratori espulsi dal circuito delle casse edili dal 2008 ad oggi. E circa 7mila le aziende chiuse nello stesso periodo in questo settore. Specificatamente a Roma i lavoratori espulsi nel settore edile sono circa 33mila e oltre 5mila a Latina. In questi due territori i lavoratori espulsi,  pesano per il 75% sull’intera regione.  

La Roma - Latina è un’opera fondamentale, visto il deficit infrastrutturale della nostra regione e il ritardo storico di circa 30 anni che è stato accumulato a causa di un dibattito stucchevole sulla necessità o meno della strategicità dell'opera stessa” dichiarano Andrea Cuccello, Paolo Terrinoni e Roberto Cecere, rispettivamente segretari Generali della Cisl del Lazio, della Cisl di Roma Capitale Rieti e di Latina.

“Alla Regione Lazio – continuano - chiediamo un incontro che determini il cronoprogramma della Roma - Latina, a fronte anche dell'accordo sugli appalti pubblici sottoscritto lo scorso 28 settembre. Ci auguriamo che per la selezione delle imprese, fermo restando l’obbligo di mandare in gara almeno l’80% dei lavori, si possa prevedere un taglio dei lotti per favorire le imprese del territorio. La cosa che risulta importantissima è che la Regione Lazio “blindi” il contratto con la società committente. Dobbiamo evitare che il contraente utilizzi e spenda esclusivamente i circa 500 milioni di euro di finanziamento pubblico già stanziati e disponibili, ma non attivi mai le ulteriori somme oggetto del c.d. “project financing” per il completamento dell’opera. Ciò che è accaduto a Tarquinia sulla “dorsale tirrenica” non deve ripetersi. La Regione Lazio deve quindi dedicare tempo e risorse per stipulare un accordo contrattuale che possa impedire tali comportamenti, chiedendo tutte le possibili garanzie reali, facilmente escutibili in caso di contenzioso a tutela dell'ente Regionale stesso e di tutti i contribuenti."

“Abbiamo chiamato le persone ad un presidio su un problema molto sentito in città – commenta Roberto Cecere - e la risposta c'è stata. Peccato per l'assenza degli amministratori che hanno ignorato il nostro invito”.

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