Processo Caliman, pena ridotta: 14 anni per l’omicidio dell’ex fidanzata
Nell'ottobre scorso era stato condannato a 21 anni di reclusione dal tribunale di Latina; la corte d'assise d'Appello di Roma ha ora ridotto la pena. I fatti nel marzo del 2011
In primo grado era stato condannato a 21 anni di reclusione e oggi la Corte d'assise d'appello di Roma ha ridotto a 14 anni la condanna nei confronti di Carlo Emanuele Caliman. L’ex guardia provinciale nel marzo del 2011 a Spigno Saturnia aveva ucciso la sua ex fidanzata, Valentina Colella, per poi consegnarsi spontaneamente alla polizia.
La sentenza di oggi ha così ridotto di 7 anni la pena comminata a Caliman dal tribunale di Latina.
Valentina Colella era stata uccisa con due colpi sparati dalla pistola di ordinanza di Caliman; secondo la ricostruzione fatta all’epoca dei fatti dalla polizia quella sera i due si erano incontrati in via Fornello, una traversa della strada statale Formia-Cassino. Durante l’incontro tra di loro è nata una violenta discussione, forse anche a causa della gelosia dell’ex guardia, poi degenerata e finita nel sangue: l’uomo prese la pistola d’ordinanza e sparo all’indirizzo della ragazza colpendola al petto.
Secondo la difesa – che ha sostenuto come l'episodio sia stato frutto di un momento di follia a dimostrazione di una incapacità d'intendere e volere al momento del fatto - Caliman successivamente tentò anche il suicidio, ma l'arma s'inceppò. Lasciò l'arma accanto al corpo con la canna infilata nel terreno, risalì in auto e andò a costituirsi al commissariato di polizia.
"Volevo manifestare il mio più grande pentimento per quanto è successo – ha detto Caliman nel corso dell'udienza di oggi del processo d'appello –. L'accaduto mi ha cambiato la vita. Avevo tutto, una famiglia sana con dei valori; ho una figlia che avrà accusato anche lei il colpo. Ho deluso tutti".