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Cronaca Formia

Processo al clan Mallardo, Comune di Formia si costituisce parte civile

Il Comune parte civile nel procedimento a carico di uno dei fratelli Ascione; l'obiettivo "collaborare nell'accertamento della verità dei fatti e richiedere il risarcimento dei danni causati all'immagine della Città"

Lo aveva annunciato nei giorni scorsi. Il Comune di Formia si è costituito parte civile nel processo a carico di Pasquale Ascione accusato di concorso in intestazione fittizia di beni, aggravata dall’interesse mafioso per aver tentato di agevolare il clan camorristico dei Mallardo di Giugliano.

Come spiega l’amministrazione pontina, “secondo l’accusa formulata dai magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, Ascione avrebbe accettato la titolarità di una Fiat 500 appartenente di fatto ad un esponente del clan proprio al fine di eludere eventuali misure di prevenzione patrimoniale”. Per questo il Comune ha dato mandato al dirigente dell’Avvocatura Comunale Domenico Di Russo di rappresentare l’Ente nel giudizio aperto davanti ai giudici del Tribunale di Napoli.

Lo scopo, si legge nell’atto di costituzione, è quello di “collaborare nell’accertamento della verità dei fatti e di richiedere il risarcimento dei danni non patrimoniali ex art. 185 c.p. causati all’immagine della Città di Formia, percepita come territorio infiltrato da clan camorristici, a causa del fatto reato che ha visto la concessionaria di auto sita in Formia depositaria di autovetture fittiziamente intestate ad Ascione Pasquale, al fine di eludere le misure in materia di prevenzione patrimoniale, e con lo scopo di favorire l’associazione di tipo mafioso denominata clan Mallardo”.

Nel processo che vede imputate 29 persone accusate, a vario titolo, di una serie di rapine compiute nel corso del 2009 e di finte intestazioni di beni, si costituiranno parte civile anche associazioni come “Libera”, “Caponnetto” e varie sigle antiracket. L’Avvocatura Comunale chiederà “che, accertata la responsabilità dell’imputato e la causalità della condotta con il danno morale della parte civile, questi venga condannato alla giusta pena di legge nonché al risarcimento dei danni in favore della costituita parte civile, quale conseguenza dell’attività criminosa imputata quantificati in 50mila euro o nella misura ritenuta di giustizia”.

Il sindaco Sandro Bartolomeo aveva annunciato nelle scorse settimane che il Comune di Formia si sarebbe costituito parte civile in tutti i processi per mafia e violenza sulle donne che avranno come parte lesa i cittadini o il territorio di Formia. Quello nel processo al clan Mallardo è solo il primo atto dunque. “Per la cronaca – conclude l’amministrazione -, la costituzione delle parti è stata rinviata alla prossima udienza per un difetto di notifica. Ma il segnale è chiaro: lotta alle mafie, in ogni sede possibile.

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