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Nuove dipendenze, il Comune presenta il progetto “Rien ne va plus”

Iniziativa dei servizi sociali di Latina per contrastare il gioco compulsivo, l'abuso di web e nuove tecnologie, le dipendenze affettive. L'assessore Fanti: "Le famiglie vanno aiutate"

Presentata questa mattina in Comune, a Latina, l’iniziativa patrocinata dall’assessorato ai Servizi Sociali per il contrasto delle cosiddette ‘nuove dipendenze’. Finanziato dal Fondo nazionale per la lotta alla droga e messo in piedi grazie al lavoro della cooperativa Saman e del Centro italiano di solidarietà “don Mario Picchi”, il progetto “Rien ne va plus” è finalizzato ad arginare fenomeni in crescita come il gioco compulsivo, l’abuso nell’utilizzo di Internet e delle nuove tecnologie, le dipendenze affettive.

“Nell’era multimediale che stiamo vivendo - ha sottolineato l’assessore ai servizi sociali Patrizia Fanti, che ha illustrato il progetto - le dipendenze hanno cambiato volto. Parliamo di quelle dipendenze che non hanno nulla a che fare con l’assunzione di sostanze ma che, allo stesso modo e forse anche di più, rendono gli individui vulnerabili, portandoli alla rottura dei legami familiari, all’isolamento e spesso alla rovina economica. Si tratta di vere e proprie malattie sociali”.

Tra le situazioni che preoccupano di più ci sono sicuramente quelle legate al gioco d’azzardo compulsivo (che spopola online e attraverso le slot machine) e al cattivo utilizzo da Internet. La fascia d’età più facilmente vulnerabile a queste nuove dipendenze è quella giovanile. “Sono situazioni complesse - ha aggiunto l’assessore Fanti dalle quali risulta difficile uscire se non grazie all’aiuto di specialisti e con il sostegno delle famiglie, chiamate ancora una volta a ricoprire quel ruolo di riferimento nella gestione terapeutica dei pazienti”.

Il progetto Rien ne va plus, finanziato con 180mila euro dal Fondo per la lotta alla droga, ha l’obiettivo di raccogliere le segnalazioni e le richieste d’aiuto degli utenti, indirizzandoli e guidandoli in un percorso di recupero. Un’attenzione particolare viene inoltre rivolta ai familiari dei soggetti che vengono seguiti nel cammino rieducativo.

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