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Cronaca Centro / Piazza del Popolo

Protesta degli sfrattati: senza casa, con le tende sotto il Comune

Sit in organizzato da Valore Donna e Dignità Sociale; chiedono un incontro con il Comune per discutere il futuro delle famiglie rimaste senza un tetto

Hanno organizzato un presidio attivo 24 ore su 24, che prevede anche dei turni di notte. Con tende e striscioni si sono accampati nel piazzale davanti l’ingresso del Comune di Latina e non andranno via da lì “fin quando non vedremo una casa per le persone che stanno per rimanere senza un tetto”.

Con queste parole Valentina Pappacena, presidente dell’associazione Valore Donna, che insieme a Dignità Sociale di Danilo Calvani ha organizzato il sit in, spiega l’azione dimostrativa messa in campo da ieri pomeriggio per attirare, ancora una volta, l’attenzione delle istituzioni su quella che sta diventando una vera emergenza: gli sfratti.

Tante le persone che da ieri riempiono piazza del Popolo, molte di loro in sostegno alle famiglie che lottano per il loro diritto alla casa. Emblematica la storia di Giuseppina che da circa tre anni combatte per garantire un tetto sopra la testa delle sue tre figlie, che non godono di ottima salute; a fine maggio rimarrà senza casa e il compagno, ora agli arresti domiciliari per non avere ottemperato all'obbligo di dare il mantenimento alla ex moglie dal momento che non riesce a trovare un lavoro da diversi anni, tornerà in carcere.

Protesta sfrattati sotto il Comune

Ma quella di Giuseppina è solo una delle tante storie che nel silenzio del capoluogo pontino vengono vissute ogni giorno e di cui si occupa anche l’associazione Valore Donna. Cosa chiedono? Un incontro del sindaco con una loro delegazione, che l’amministrazione si sieda intorno ad un tavolo per discutere con loro del destino di decine e decine di famiglie che a brave resteranno senza un tetto. “È inutile che il Comune parla dei 70mila euro messi a disposizione delle famiglie se poi queste non possono chiedere il sussidio se non hanno un lavoro che faccia loro da garanzia".

"Non è la prima volta che organizziamo queste manifestazioni di protesta; chiediamo di essere ascoltati e di essere ricevuti e non ce ne andremo di qui fin quando qualcuno non lo avrà fatto” commenta Valentina Pappacena.

LA REPLICA DEL COMUNE

Le fa eco Danilo Calvani di Dignità Sociale: “La protesta che è iniziata ieri pomeriggio sotto la pioggia andrà avanti fintanto che non avremo dei fatti concreti. Queste famiglie hanno diritto alla loro casa e noi non volgiamo creare lo scontro ma solo essere ascoltati. Le cose non vanno bene neanche per noi agricoltori che stiamo in grave difficoltà, fra un po’ leveranno anche a noi la terra che lavoriamo”.

“Siamo in grado di dare vita ad una grande mobilitazione se non verremmo ascoltati; già fino ad ora la partecipazione e il sostegno dei cittadini di Latina per questa nostra iniziativa sono stati grandi; l’opinione pubblica è dalla nostra parte ed è pronta a combattere con noi”.

“Quello di cui abbiamo bisogno è di riuscire a creare un dialogo tra istituzioni e cittadini  - commenta Antonio Turri, dell'Associazione I Cittadini contro le mafie e la corruzione, che ha appoggiato la manifestazione di protesta -. Il nostro obiettivo è quello di smuovere la classe politica affinchè si apra al dialogo per affrontare insieme questa che sta diventando un emergenza”.

Giovanni Trombino, del SI-CEL (Sindacato Italiano – Confederazione Europea del Lavoro), presente al presidio in piazza del Popolo, pensa che il primo passo verso queste famiglie debba essere fatto dal sindaco e dall’amministrazione comunale che devono “dimostrare impegno e serietà, ricevendo e discutendo con le associazioni che da anni sono vicine alle persone che combattono con la paura dello sfratto”; mentre secondo Claudio Zappalà vice presidente vicario nazionale dell’Istituto per la Famiglia, la situazione che si è venuta a creare è dovuta “all’inerzia e alla cecità delle istituzioni che non hanno saputo gestire la situazione a discapito di chi ha bisogno”.

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