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Cronaca

Rapine armate, i risvolti dell'inchiesta: ricostruita l'estorsione con una casa popolare

Uno degli episodi contestati nell'ordinanza è l'occupazione abusiva di un alloggio Ater di via Helsinki, tolto al legittimo assegnatario. I dettagli

Due filoni di indagine che hanno portato polizia e carabinieri all'arresto di sette persone, appartenenti a due gruppi criminali diversi ma con interessi comuni e pronti, all'occorrenza, a collaborare. A vario titolo sono accusati di rapina aggravata, spaccio di droga, detenzione di armi ed estorsione.

L'alloggio popolare in via Helsinki

E proprio l'estorsione, legata alla gestione di un alloggio popolare in via Helsinki, è un inquietante risvolto che emerge dall'indagine. L'appartamento era stato assegnato regolarmente a un uomo che era poi finito in carcere nel 2013 per scontare una condanna definitiva. Quando, nel 2017, era uscito aveva però trovato l'appartamento occupato abusivamente da Katiuscia Oliverio, compagna di Marco Ranieri, entrambi arrestati nell'ambito dell'operazione di polizia e carabinieri. I due avevano quindi impedito con ogni mezzo al legittimo assegnatario di rientrare in possesso della casa e lo avevano costretto, dietro minacce di morte, in un primo tempo a vivere nello scantinato dello stabile e poi cacciato. L'uomo, rimasto senza casa, era stato rintracciato dalla polizia a vivere alla stazione Termini di Roma, costretto a mangiare alla mensa della Caritas.

Le armi

Al telefono si parlava anche di armi, spesso chiamate in modo esplicito, altre volte nominate come "racchette". Il riferimento era a due pistole, una di piccolo calibro e un revolver 357.

Lo spaccio di droga

Marco Ranieri e Cristian Caloroso si occupavano anche della gestione dello spaccio di droga. Lo confermano diverse intercettazioi telefoniche raccolte nel corso delle indagini. Quando gli acquirenti tardavano i pagamenti, erano pronti a usare le maniere forti, minacciandoli.

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