Crimini ambientali, Forte (Pd): “Ora scenda in campo la politica”
Il segretario provinciale commenta l'allarmante quadro del rapporto Ecomafie 2012: "Urge una cultura della sostenibilità per arginare il fenomeno di sottovalutazione di cui godono questi reati"
Il Rapporto Ecomafie 2012 ha scattato una fotografia allarmante della situazione nella nostra regione e nella provincia pontina.
Il Lazio si è posizionato, infatti, al quinto posto per numero assoluto di illegalità ambientali, mentre Latina si è attestata al settimo posto per i reati legati al ciclo dei rifiuti e per l’abusivismo edilizio, ed al quarto per le infrazioni legate agli incendi.
Dati che lasciano interdetti e che secondo il segretario provinciale del Pd Enrico Forte impongono una seria ed attenta riflessione sui temi della legalità e della giustizia nella nostra provincia.
Di fronte a questi risultati, per Forte, “appare chiaro che è compito della politica e di tutti coloro che ricoprono cariche istituzionali assumere l’onere di promuovere un inversione di tendenza”.
“Da annotare che, mentre associazioni di volontario ed altre forze sociali da tempo denunciano e si battono per favorire una maggiore consapevolezza dei rischi che corriamo, per troppo tempo abbiamo assistito a frettolose minimizzazione dei fenomeni criminosi da parte di importanti esponenti delle Istituzioni”.
“Un terra come la nostra – continua il segretario provinciale del Pd -, con forti e straordinarie risorse come il litorale, i parchi ed i Monti Lepini-Ausoni, merita una diffusione di una cultura ambientale tesa alla sostenibilità, alla tutela ed alla valorizzazione dei luoghi, e una strenua difesa della legalità in questo settore. Invece, purtroppo, quotidianamente assistiamo alla violenza sul territorio: ultima vicenda, quella accaduta a Santi Cosma e Damiano, relativa a fatti rilevanti di abusivismo edilizio e deposito incontrollato di rifiuti”.
“Non possiamo più tergiversare – conclude Forte -, è necessario intervenire tempestivamente e in maniera efficace affinché tutta la cittadinanza prenda coscienza del forte rischio di infiltrazioni mafiose legato ai reati ambientali, e collabori con le forze dell’ordine al fine di combattere radicalmente questi fenomeni. Per fare ciò, la politica deve esercitare il suo ruolo, e farsi carico di denunciare pubblicamente e contrastare con forza tali fenomeni, evitando minimizzazioni che potrebbero essere percepite come tacite connivenze e soprattutto evitando di divedersi e delegittimarsi”.