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Cronaca Gaeta / Piazza 19 Maggio

Gioia e commozione a Gaeta, ora Antonio Verrecchia è tornato

Una piazza XIX maggio gremita ha accolto il direttore di macchina rapito sulla Savina Caylyn. Emozione durante la rimozione dello striscione con cui si chiedeva la sua liberazione

Gioia e commozione a Gaeta per il ritorno di Antonio Verrecchia. Forti emozioni si sono sprigionate in quella piazza XIX maggio che per qualche minuto si è stretta intorno al marittimo rimasto lontano da casa per oltre 11 mesi, sequestrato dai pirati somali.

Era l’8 febbraio quando l’incubo per il direttore di macchina della città del golfo e per tutte le persone che gli vogliono bene è cominciato. Un incubo lungo quasi un anno, e che sembrava non avere mai fine. Fino a quel 21 dicembre quando è stata diffusa la notizia della liberazione della petroliera Savina Caylyn.

E oggi il sogno di tornare a casa per Verrecchia si è avverato. È approdato a Fiumicino poco prima delle 13 con un volodi linea Emirates, da Dubai, operato con l’A380, il “gigante dei cieli”.

Atteso dai familiari e dal sindaco di Gaeta Raimondi il marittimo pontino ha vissuto la prima gioia del contatto con i suoi cari. Ma mai avrebbe immaginato quanto poteva essere caldo e forte l’abbraccio simbolico dell’intera città che lo ha coinvolto al momento del suo arrivo in una gremita piazza XIX maggio.

Concittadini, autorità politiche, militari e religiose tutti insieme ad aspettarlo.

Sceso dalla macchina non è riuscito a trattenere l’emozione. Barba folta e capelli lunghi, provato nel fisico ma contento di essere tornato a casa Antonio Verrecchia. Poche battute con la stampa, poi la sua attenzione è per coloro che sono accorsi per dargli il benvenuto.

Li ringrazia per il sostegno che gli hanno trasmesso anche nei lunghi 11 mesi di prigionia. E poi tutto pronto per quel gesto che tutti aspettavano: la rimozione del cartellone affisso al palazzo comunale da ormai 7 mesi e con il quale si chiedeva la sua liberazione. “Lo toglieremo solo quando Antonio Verrecchia sarà tornato, insieme a lui” aveva dichiarato il sindaco Raimondi. E così è stato. Il direttore di macchine è salito sul balcone insieme al primo cittadino per togliere finalmente lo striscione.

Dopo il saluto alla comunità, ora per Verrecchia è il momento di tornare a casa, di godere di nuovo della sua famiglia e di cominciare a riprendere in mano la sua vita. Ormai l’incubo è finito.

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