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Sabato, 27 Aprile 2024
Cronaca San Felice Circeo

Minacce e botte alla convivente per non farla andare a lavorare

Un 47enne di San Felice Circeo è stato condannato a 3 anni di carcere per maltrattamenti in famiglia e lesioni. Anni di violenze, poi la denuncia

Botte, minacce e insulti che sono andati avanti per anni fino a quando la vittima non ha deciso di denunciare il compagno. L'uomo alla fine è stato riconosciuto colpevole di maltrattamenti in famiglia e lesioni e condannato a tre anni di carcere oltre all'interdizioe dai pubblici uffici per la durata della pena.

Protagonista della vicenda M.S., 47 anni, di San Felice Circeo. L'uomo secondo l'accusa ha sottoposto la 40enne convivente a soprusi di ogni genere: la minacciavadicendole che non doveva andare a lavorare e l'ha anche picchiata in più di una occasione  come testimoniano la certificazione medica e la carella clinica depositae agli atti del processo dalle quali risultano lesioni, lividi ed ecchimosi varie. Le violenze fisiche e psicologiche sono andate avanti fino a giugno dello scorso anno quando la donna ha  deciso di presentare una denuncia ai carabinieri di San Felice Circeo nella quale ha ricostruito tutti gli episodi di maltrattamenti degli ultimi anni facendo emettere un provvedimento di allontanamento del compagno dall’abitazione con conseguente divieto di avvicinamento.

Ieri mattina davanti al giudice monocratico del Tribunale di Latina Enrica Villani l’ultima udienza del processo a carico del 47enne accusato di maltrattamenti e lesioni. Il pubblico ministero ha chiesto una condanna a tre anni di reclusione oltre all’interdizione dai pubblici uffici per la durata della pena, richiesta alla quale si è associato il legale della vittima, l’avvocato Luigi Imperia, che si è costituita parte civile nel procedimento. A conclusione della camera di consiglio il giudice ha accolto la richiesta dell'accusa in pieno.

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