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Cronaca

Sanità, noduli tiroidei: l’ospedale Goretti all’avanguardia mondiale

Tecnica della termoablazione con radiofrequenza sui pazienti: il riconoscimento per l'equipe medico-chirurgica di Endocrinologia e Radiologica Interventistica del Goretti arriva dagli Satati Uniti

Riconoscimento mondiale che arriva direttamente dagli Stati uniti per l'equipe medico-chirurgica di Endocrinologia e Radiologica Interventistica dell'ospedale Santa maria Goretti di Latina.

In questi giorni, infatti, è stato pubblicato su una delle più autorevoli riviste di endocrinologia al mondo, il The Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, un'importante lavoro scientifico dal titolo "Prospective study of effectiveness of ultrasound-guided radiofrequency ablation versus control group in patients affected by benign solid thyroid nodules".

Il lavoro è stato portato a termine da uno staff di medici ospedalieri del Goretti tra cui figurano l'endocrinologo dottor Roberto Cesareo e il direttore della radiologia interventistica dell'Ospedale "S. M. Goretti", il primario Roberto Cianni. Hanno contribuito al lavoro il dottor Valerio Pasqualini, radiologo interventista, il chirurgo Erminio Saralli, il prof. Marco Sacchi direttore della UOC di Chirurgia, il dottor Giuseppe Campagna direttore della UOC di Medicina Interna e la dott.ssa Carla Simeoni, biostatistica dell'INAIL di Monteporzio Catone (Roma).

“Lo studio - si legge in una nota -, durato circa 2 anni e mezzo, ha evidenziato l'efficacia del trattamento termoablativo dei noduli tiroidei con la tecnica della radiofrequenza. Con un singolo trattamento in regime di day-surgery (non c'è degenza ospedaliera, ma il paziente nella stessa giornata viene ricoverato e dimesso) e della durata variabile da circa 20 a 60 minuti con una anestesia locale, il nodulo tiroideo subisce una riduzione volumetrica di circa il 70% scongiurando l'eventualità dell'intervento classico di tiroidectomia che espone il paziente a maggiori complicanze, oltre che all'utilizzo dell'anestesia generale e a giorni di convalescenza. Da rimarcare un altro fattore significativo: i costi sono assai ridotti trattandosi di una metodica che viene effettuata in day ospital”.

“Dati su tale tecnica sono già stati pubblicati in passato - spiega il medico endocrinologo Roberto Cesareo - ma questo lavoro si distingue dai precedenti in quanto il trattamento è stato eseguito su formazioni nodulari più voluminose e perché ha evidenziato dati di efficacia sulla riduzione volumetrica in base alla grandezza iniziale del nodulo trattato. La metodica va ovviamente limitata a casi selezionati, in particolare noduli benigni e con riferiti disturbi di tipo compressivi o estetici e non si sostituisce di certo all'intervento classico di tiroidectomia ma di sicuro può costituire un prezioso strumento aggiuntivo per l'endocrinologo con il supporto del radiologo interventista”.

“C'è da sottolineare - aggiungono il primario Roberto Cianni ed il suo prezioso collaboratore Valerio Pasqualini -  che, oltre alla riduzione volumetrica del nodulo fino al 70%, il paziente riferisce rapidamente un miglioramento dei segni e dei sintomi compressivi inizialmente riferiti alla prima visita”.

Soddisfazione è stata espressa dal direttore generale della Asl di Latina, Michele Caporossi

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