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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Riduzione dei parti cesarei, Forte: “Il Goretti di Latina come modello”

Goretti come esempio per un percorso su tutti gli altri punti nascita della Regione per la riduzione del ricorso al parto cesareo: questo il suggerimento del consigliere del Pd che ha presentato un’interrogazione

Il Goretti sia esempio per tutti i punti nascita del Lazio”. Queste le parole del consigliere regionale del Pd, Enrico Forte, che suggerisce di assumere l’ospedale di Latina come modello per attivare un percorso su tutti gli altri punti nascita della Regione Lazio mirato alla riduzione del ricorso al parto cesareo in ottemperanza alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Ministero della Salute.

Per questo lo stesso rappresentante pontino alla Pisana ha presentato in una interrogazione che ha per oggetto l’attivazione di un modello regionale per la riduzione dei tagli cesarei.

“Nel Lazio l’incidenza del ricorso al taglio cesareo – sottolinea Forte – è passato da una percentuale del 22,3% del 1985 a quella del 42,4% del 2010 con un incremento che vede coinvolte tutte le strutture sanitarie, sia pubbliche che private: in queste ultime si raggiungono addirittura picchi del 78,2%. Il ricorso inappropriato a tale tipologia di intervento ha dei costi economici, sanitari e sociali mediamente più alti rispetto al parto spontaneo per la maggior parte della degenza media giornaliera.

Esaminando i dati relativi ai punti nascita del Lazio – prosegue il consigliere regionale – emerge come il 25% di tagli cesarei che scende al 15,5% in caso di cesareo primario faccia dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina un riconosciuto benchmark nel Lazio, un modello cui ispirarsi come prodotto di procedure di grande qualità”.

Nella sua interrogazione Enrico Forte chiede quindi al presidente della Regione Nicola Zingaretti se non sia opportuno formalizzare il trasferimento del modello pontino negli altri punti nascita del Lazio affinché “sia nel settore pubblico che in quello convenzionato si possa ottenere una omogenea riduzione del ricorso al parto cesareo sull’intero territorio regionale” e ipotizza che la Asl di Latina venga designata quale “ente capofila per l’organizzazione e la gestione di tale processo sia relativamente alla dimensione assistenziale che in quella della formazione”.

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