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Cronaca

Pronto soccorso, ricerca della Asl: soddisfatto l’82,7% dei pontini

Ricerca condotta su un camipine di pazienti dei Ps degli ospedali di Latina, Fondi, Terracina e Formia: per il 42% il servizio di accettazione è migliorato mentre l’82% mostra un buon grado di soddisfazione per le cure ricevute

Per il 42,2% dei pazienti intervistati nelle diverse sedi dei pronto soccorso pontini, il servizio di accettazione è migliorato, mentre i dati mostrano un buon grado di soddisfazione per le cure ricevute, che ha riguardato particolarmente la disponibilità del personale medico infermieristico, l’esaustività delle informazioni ricevute e l’assenza di barriere architettoniche, l'82,7% di loro.

Sono alcuni dei dati che emergono dalla prima analisi di ricerca della Asl La qualità percepita e l’umanizzazione dell’attività di Pronto Soccorso negli ospedali della Asl di Latina”.

Un rapporto realizzato dalla Uos Comunicazione e Rapporti con il Cittadino in collaborazione con le Associazioni di Volontariato ( Associazione Valentina, Cittadinanza Attiva, Avo Latina, Avo di Terracina, Unitalsi di Fondi) all’interno delle strutture di Pronto Soccorso degli ospedali di Latina, Terracina, Fondi e Formia.

L’ANALISI DELLA ASL - “L’indagine - si legge in una nota della Asl - è orientata a valutare l’efficacia e l’efficienza del servizio socio–sanitario a partire dall’esperienza avuta dai cittadini che si sono rivolti alle strutture della Asl. L’obiettivo dell’analisi è quello di riuscire a valutare le pratiche e le modalità attraverso cui i Pronto Soccorso rispondono ai bisogni dei cittadini, per far emergere i punti di forza e le criticità del sistema e pianificare con azioni adeguate e politiche di miglioramento l’offerta.

Con tale analisi si sono indagate anche le motivazioni di base della scelta di accedere ai servizi del Pronto Soccorso in relazione all’ipotesi di “ospedale–centrismo” ossia il processo di interiorizzazione collettiva dell’ospedale come luogo principale delle cure che spiega il ruolo centralizzato”.

IL QUESTIONARIO - Per la fase di rilevamento è stato costruito un questionario composto da 20 domande, di cui 19 a risposta chiusa e un ultima domanda a risposta aperta per invitare le persone a esprimersi apertamente, offrendo l’opportunità di fornire suggerimenti e considerazioni. Il periodo di ricerca include i mesi estivi (da giugno a settembre) nei quali si evidenzia un incremento di affluenza soprattutto nelle località di Terracina e Formia. La strategia di campionamento è stata inizialmente considerata su un numero di pazienti stimati annualmente che accedono ai Ps della Asl: oltre 60 mila unità per Latina, oltre 37 mila per Formia e oltre 52 mila per Terracina e Fondi. A partire dalla media degli accessi su base mensile, in base alla disponibilità specifiche di ciascun ospedale, è stato elaborato il campione di riferimento: 423 casi per Latina, 236 per Fondi Terracina e 237 per Formia.

LE AREE PROBLEMATICHE - “Le aree problematiche al centro dell’indagine - si legge ancora nella nota - riguardano diversi aspetti del processo di umanizzazione del servizio sanitario e nello specifico:
- le modalità di fruizione dei servizi sanitari e delle cure in relazione ad una visione più o meno centralizzata dell’ospedale sull’ospedale;
- le dinamiche relazionali e comunicative tra l’utente e il personale sanitario;
- i canali di informazione e i soggetti considerati dagli utenti “opinion leader” in ambito sanitario;
- l’organizzazione e la vivibilità dei luoghi dell’assistenza”.

CONCLUSIONI - A conclusione dell’indagine, è possibile sostenere che “ per il cittadino l’ospedale si conferma, purtroppo ancora come il luogo centralizzato delle cure. L’utilizzo del servizio ospedaliero dovrebbe avvenire solamente nel caso di acuzie mentre, per i casi di cronicità, il cittadino deve trovare risposte nei servizi di assistenza sanitaria territoriale. L’errata considerazione dell’ospedale come unico presidio delle cure sottopone il servizio sanitario ospedaliero ad una gravosità di domanda di assistenza che non può gestire in modo adeguato. Un corretto utilizzo delle strutture sanitarie eviterebbe disservizi per le strutture stesse e per gli utenti.

Il ricorso all’ospedale come soluzione primaria nella scelta dei cittadini, risulta essere determinato da diversi fattori legati sia alla dimensione culturale, sia alle debolezze di una parte del sistema socio – sanitario. Da punto di vista culturale, il grado di allarmismo e l’esigenza di immediatezza nelle risposte condizionano l’uso spesso inappropriato dei servizi di pronto soccorso.

Il diritto alla salute e alle cure necessita di un rafforzamento nelle forme di comunicazione e informazione mirate a diffondere una migliore educazione all’uso dei servizi socio sanitari”.

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