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Cronaca

Sciopero dei trasporti venerdì 25 ottobre: corse dei bus Cotral a rischio

Indetto da Filt- Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl - Fna, Faisa Cisal, Sgb, Cub, Cobas e Usi - Ait. Lo stop di 24 ore; ecco le motivazioni dello sciopero

Si preannuncia un venerdì nero quello del 25 ottobre anche per i pendolari pontini per uno sciopero dei trasporti di 24 ore. Sono a rischio anche le corse dei bus Cotral nei vari centri della provincia di Latina. Lo sciopero è stato proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt- Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl - Fna, Faisa Cisal, Sgb, Cub, Cobas e Usi - Ait.

L’astensione dalle prestazione lavorative, fa sapere Cotral, è prevista dalle 8:30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. “Nel rispetto di quanto previsto dalla legge saranno garantite tutte le partenze dai capolinea fino alle 8:30, alla ripresa del servizio alle 17 e fino alle 20”.

Tutte le informazioni sulla modalità di sciopero saranno disponibili sul sito internet cotralspa.it e sull’account Twitter@BusCotral.

Le motivazioni dello sciopero

Diverse le motivazioni alla base della vertenza dalle organizzazioni sindacali Filt- Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl - Fnsa, Faisa Cisal:

- mancato rispetto dell’art. 36 CCNL in tema di verifica dei titoli di viaggio. In particolare la contestazione dell’Ordine di Servizio n. 30 del 07.06.2019 che prevede l’estensione della verifica dei titoli di viaggio su tutte le corse Cotral;
- mancato rispetto degli accordi sottoscritti attraverso interpretazioni illegittime che hanno generato criticità irrisolte, nonostante sollecitazioni sindacali a tutti i livelli;
- mancato rispetto di quanto concordato nell’ambito della commissione percorrenze; 
- nell’esposizione del nuovo Piano Industriale la comparazione con le altre aziende prese in considerazione, non si tiene conto delle diverse politiche tariffarie adottate.

Per quanto riguarda le organizzazioni sindacali Sgb, Cub, Cobas e Usi - Ait sono le seguenti le motivazioni dello sciopero:

- salario. Aumento dei salari, delle pensioni e salario medio garantito.
- fisco. No alla flax tax e riduzione delle aliquote fiscali su salari e pensioni. Recupero della evasione fiscale e istituzione della patrimoniale;
- orario di lavoro. Ridurre l’orario settimanale di lavoro a parità di salario. Superamento del job act e dei contratti precari;
- investimenti pubblici con un piano nazionale di risanamento e difesa dell’ambiente e del territorio;
- welfare. Pensione a 60 anni o con 35 anni di contributi;
- rappresentanza nei luoghi di lavoro, diritto allo sciopero. Contro l’accordo truffa del 10 gennaio 2014, rappresentanza sindacale con elezioni libere, democratiche, contro i decreti liberticidi Salvini 1 e 2 e libertà di sciopero.
- diritti universali: alla salute, all’abitare, alla scuola e alla mobilità pubblica ed alla sicurezza sul lavoro;
- pace. Contro le guerre interne ed esterne e le spese militari;
- lotta alle diseguaglianze. Abolire quelle salariali, economiche, di genere e quelle nei confronti degli immigrati;
- regolarizzazione di tutti gli immigrati, Ius soli, no ai respingimenti, chiusura CPR. 

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