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Cronaca

La scuola si ferma, insegnanti e studenti in piazza contro la riforma del Governo

Oggi, martedì 5 maggio, è la giornata dello sciopero generale e nazionale indetto dai sindacati; anche Latina si mobilita contro la riforma sulla "Buona Scuola"; ieri il flash job degli insegnanti che al loro fianco hanno gli studenti

Anche Latina e la provincia pontina si mobilitano al disegno di legge del Governo Renzi sulla “Buona Scuola” e partecipano alla grande giornata di sciopero generale e nazionale indetta per oggi, martedì 5 maggio, dai sindacati maggiormente rappresentativi del comparto Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda.

In sette grandi piazze italiane - Aosta, Bari, Cagliari, Catania, Milano, Palermo, Roma - si stanno svolgendo questa mattina manifestazioni di protesta che vedono gli insegnanti sfilare in corteo con al loro fianco anche studenti e personale Ata per gridare il loro “no” alla riforma voluta dalla Governo per la scuola pubblica.

E in tanti sono partiti questa mattina anche dalla provincia alla volta della capitale per partecipare al corteo che alle 9.30 parte da piazza della Repubblica per arrivare fino in piazza del Popolo dove si susseguiranno gli interventi sul palco.

LE RAGIONI DELLO SCIOPERO

IL FLASH MOB DEGLI INSEGNANTI A LATINA - Ma già nella serata di ieri gli insegnanti di Latina si sono mobilitati per ribadire la loro contrarietà al disegno di legge del Governo, e lo hanno fatto con un flash mob che si è svolto in piazza del Popolo, il secondo in pochi giorni dopo quello del 23 aprile scorso. Lumini in mano e una lavagna su cui hanno scritto  “La scuola statale è un patrimonio nazionale da difendere” hanno manifestato in centro insieme a studenti e genitori.

GLI STUDENTI - Anche loro, gli studenti, saranno in piazza oggi per dire no ai provvedimenti sulla Buona Scuola. I ragazzi a Latina, dopo essersi radunati in piazza del Popolo alle 9, insieme ad una nutrita schiera di insegnanti, hanno sfilato per le vie del centro della città in contemporanea a tutte le altre mobilitazioni in programma nel resto del Paese. Il corteo, che confermano dalla Questura si è svolto senza alcun problema sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza  pubblica, si è concluso intorno alle 11.30 bei giardinetti pubblici.

Manifestazione questa mattina anche ad Aprilia e Terracina.

Scuola e università non sono in vendita - scrivono in una nota i ragazzi della Rete degli Studenti Medi del Lazio - e se il Governo pensa veramente di continuare su questa via ponendo in essere un tentativo di Riforma dell’Università, così come ha fatto per la Buona Scuola, esclusivo e non inclusivo, il 5 maggio sarà solo la prima di tante date di mobilitazione per dire che non possiamo permetterci Riforme del comparto istruzione che trasformano le nostre scuole in aziende, che mettono ulteriormente in dubbio, come fece a suo tempo la Gelmini, il carattere pubblico dell’istruzione”.

“Siamo in piazza contro la Buona Scuola, accanto alle lavoratrici e ai lavoratori in questo sciopero generale perché tutto il mondo della scuola si deve unire contro le politiche di un Governo che, con il DDL Buona Scuola, trasformerà la scuola italiana in un luogo autoritario e aumenterà le diseguaglianze - dichiara Giuseppe Cirelli, Segretario Generale della Rete degli Studenti Medi del Lazio -.
Dobbiamo combattere quest’idea di scuola-azienda tutta volta alla competizione e alla selezione, finanziata dai privati e comandata da un preside-manager, perché limita la libertà di docenti, personale, studenti e famiglie e ferisce mortalmente l’idea di una scuola inclusiva e capace di essere il motore dello sviluppo del Paese inteso come uguaglianza possibilità di realizzazione dei cittadini.”

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