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Cronaca Sabaudia

Cinque anfore di epoca romana nascoste in villa: due denunce

La scoperta della guardia di finanza a Borgo Vodice; insieme ai reperti trovata anche l'attrezzatura subacquea usata forse per il saccheggio dei fondali marini della riviera laziale ricca di beni archeologici

Sequestrate 5 anfore di epoca romana rinvenute all’interno di una villa a Borgo Vodice.

A fare la scoperta la guardia di finanza della brigata Sabaudia al termine di un’articolata e complessa attività info-investigativa, finalizzata al contrasto dei reati ai danni del patrimonio culturale nazionale.

Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Gregorio Capasso, hanno così portato al recupero dei reperti che erano abilmente occultati, sotto teli di lino, al piano seminterrato della villa, in un ripostiglio asservito alla taverna, al cui interno è stata trovata anche attrezzatura subacquea usata, presumibilmente, per il saccheggio dei fondali marini della riviera laziale, notoriamente ricca di beni archeologici.

Le anfore sequestrate sono state sottoposte ad un’accurata perizia da parte di un funzionario della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, il quale ne ha confermato l’autenticità, l’epoca romana ed il valore storico. Dagli accertamenti del funzionario è anche emerso che tre delle anfore provengono dai fondali marini della costa pontina, mentre la quarta sarebbe stata oggetto di restauri forse per essere immessa sul mercato clandestino.

Due le persone denunciate per ricettazione e impossessamento illecito di beni culturali di proprietà dello Stato.

“La normativa del settore (art. 10 del d.l. 42/2004) – ricordano dalla guardia di finanza - sancisce che sono beni culturali le cose immobili e mobili appartenenti allo Stato, alle regioni, agli altri enti pubblici, nonché ad ogni altro ente ed istituto pubblico e a persone giuridiche private senza fine di lucro, che presentano interesse artistico, storico archeologico e etnoantropologico.

La stessa norma, al successivo art. 91, stabilisce che le cose indicate nel citato art. 10, da chiunque e in qualunque modo ritrovate nel sottosuolo o sui fondali marini, appartengono allo Stato e, a seconda che siano immobili o mobili, fanno parte del demanio o del patrimonio indisponibile, ai sensi degli artt. 822 e 826 dl codice civile”.

Solo meno di un mese fa sempre la guardia di finanza ha trovato e sequestrato in un'abitazione a Terracina 21 reperti archeologici denunciando una coppia di fotografi.

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