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Cronaca Sermoneta

Sermoneta celebra i caduti di tutte le guerre: "Impegniamoci per essere comunità"

Oggi il corteo aperto dai bambini della scuola primaria del centro storico e dalla banda musicale Fabrizio Caroso. Le parole del vicesindaco Giuseppina Giovannoli

Sermoneta ha reso omaggio ai caduti di tutte le guerre, nell’ambito della cerimonia legata alla Festa delle Forze Armate e all’Unità Nazionale.
Dopo la messa delle 11, celebrata dal parroco Don Leonardo Pompei alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, il corteo, aperto dai bambini della scuola primaria del centro storico e dalla banda musicale Fabrizio Caroso diretta da Michele Secci, si è diretto al monumento ai caduti dove è stato intonato l’Inno d’Italia e la canzone del Piave.

Presente, oltre all’amministrazione comunale, con il vicesindaco Giovannoli, il presidente del Consiglio Torelli, gli assessori Montechiarello e Marcelli e il consigliere Di Lenola, l’Associazione Nazionale Carabinieri, Protezione Civile, Avis, associazioni culturali, i centri anziani del centro storico, della pianura e di Doganella di Ninfa, autorità militari in rappresentanza di Carabinieri, Polizia Locale, Esercito.

Dopo la deposizione della corona d’alloro, i piccoli studenti hanno voluto ricordare Gelasio Caetani, Duca di Sermoneta, ideatore del tunnel minato sotto la cima del Col di Lana che, dopo la sua esplosione il 17 aprile 1916, consentì all'esercito italiano di impossessarsi di un importante punto di osservazione e controllo delle vallate circostanti. 

Il vicesindaco Giuseppina Giovannoli nel suo intervento ha ricordato tutti i concittadini di Sermoneta morti per restituirci un'Italia unita e in pace. "Ma oggi sono tante le declinazioni della parola guerra – ha detto –. La guerra di chi è senza lavoro, dei giovani senza occupazione, i migranti che fuggono dai loro paesi in lotta. Ognuno di noi deve impegnarsi per la comunità e per l’Italia. Fare comunità è un compito che spetta a tutti: non deleghiamo questo importante obiettivo ad altri, ma mettiamo in gioco noi stessi; è un dovere costruire attivamente il futuro del nostro paese”.

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