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Cronaca Terracina

Dodici ore di lavoro nei campi senza riposi. Imprenditore arrestato per sfruttamento

L'operazione di polizia è scattata a Terracina. Gli agenti hanno documentato le condizioni di degrado. Altre due persone indagate a piede libero

E’ finito agli arresti l’imprenditore agricolo Massimiliano Cimaroli, 41enne, titolare di una ditta individuale di Terracina. A suo carico le accuse di sfruttamento del lavoro. L’uomo, arrestato dalla polizia del commissariato locale, aveva impiegato braccianti facendoli vivere in condizioni di estremo degrado. Nell’ambito della stessa operazione sono state denunciate in stato di libertà altre due persone, di 28 e 52 anni, entrambe di origine indiana, per aver agito in concorso con l’imprenditore agricolo, svolgendo incarichi di sorveglianza e controllo dei lavoratori sfruttati. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nel corso di una conferenza stampa convocata al commissariato di Terracina, guidato dal dirigente Roberto Graziosi.

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Le indagini e gli appostamenti degli agenti 

Dopo diversi giorni di indagini e appostamenti durante i quali gli agenti dell’Anticrimine del commissariato di Terracina avevano documentato tutte le attività lavorative che venivano svolte all’interno dell’azienda, nella giornata di ieri, 10 agosto, è scattato il blitz. Gli agenti, che indossavano indumenti da bracciante per non essere riconosciuti, hanno proceduto a piedi addentrandosi nell’appezzamento di terreno fino a una distanza minima che ha consentito di monitorare i lavoratori nel pieno delle loro attività, privi di qualsiasi dispositivo di sicurezza e completamente scalzi sulla terra.

Dodici ore al giorno di lavoro senza riposi

Si trattava di braccianti stranieri, tutti di origine indiana, risultati per la maggior parte clandestini sul territorio nazionale. Sul terreno c’era anche la villa lussuosa dell’imprenditore titolare dell’azienda agricola e gli altri due indiani, denunciati a piede libero, che controllavano i lavoratori. La documentazione acquisita ha consentito di accertare che i lavoratori stranieri erano impiegati in turni massacranti, senza rispetto del diritto di riposi, ferie e congedi per malattia. Gli uomini percepivano inoltre una retribuzione al di sotto della soglia minima ed erano tutti in nero, con l’eccezione di uno solo dei braccianti, dotato di contratto, che percepiva però in busta paga meno di un terzo di quanto effettivamente lavorato. Si lavorava per 12 ore al giorno, sette giorni su sette, per circa 4 euro l’ora, senza dispositivi di sicurezza e senza condizioni minime di igiene. I pasti venivano consumati velocemente all’interno di una stalla dove erano accatastati anche agenti chimici e prodotti fitosanitari.

Al termine del blitz degli agenti di polizia, Massimiliano Cimaroli è stato arrestato in regime di arresti domiciliari ed è ora a disposizione dell’autorità giudiziaria.

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