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Cronaca Ponza

Ponza svela i suoi “segreti”, apre al pubblico la cisterna romana

L'apertura al pubblico prevista per luglio; i lavori presso il sito archeologico sono stati realizzati dal Comune grazie ai proventi della tassa di sbarco

Sarà aperta al pubblico a fine luglio una cisterna di epoca romana rinvenuta sull'isola di Ponza. Il lavoro di pulizia del sito archeologico, invasa dai rovi, è stato realizzato nei giorni scorsi sulla base di un progetto del Comune dell'isola approvato dal Sovrintendente per i Beni Archeologici del Lazio.

"E' uno spettacolo che ti fa restare a bocca aperta - spiega il sindaco di Ponza Piero Vigorelli dopo aver visitato in anteprima la cisterna -, anche per come si è conservata intatta, per la maestria con la quale è stata costruita, per la sua bellezza che finalmente potrà essere ammirata da tutti".

La cisterna, che si trova in via Dragonara, scavata nel tufo dell'isola, presenta dei corridoi posti su file parallele che si incrociano con le sei navate perpendicolari. Questo ingegnoso sistema architettonico brevettato dai romani ha consentito di realizzare il massimo del volume della raccolta delle acque piovane, fino a circa 6.000 metri cubi risparmiando i solidi pilastri di sostegno che altrimenti andavano realizzati, sottraendo però spazio al bacino di raccolta intonacato con uno spesso strato di cocciopesto ad alto grado di impermeabilizzazione.

Si tratta del primo “segreto” archeologico di Ponza che viene restituito all'isola, ai suoi residenti e ai turisti. In questi giorni è stato pulito e messo in sicurezza il sentiero che conduce alla necropoli romana in località Guarini, sul versante della baia di Chiaia di Luna, che rappresenta il secondo “segreto” riportato quest’anno alla fruizione pubblica.

"Il prossimo anno – aggiunge Vigorelli – l’offerta per un turismo culturali che non conosce stagioni sara’ quindi arricchita dall'apertura di altri siti archeologici di epoca romana altrettanto spettacolari. I siti a Ponza sono 13 e con queste due nuove aperture, sono al momento tre quelli visitabili". I lavori sono stati realizzati dal Comune grazie ai proventi della tassa di sbarco.

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