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Cronaca Prampolini / Via Aspromonte

Carceri sovraffollate, a Latina più del doppio dei detenuti ospitabili

A fronte degli 86 posti disponibili sono 178 i prigionieri che stanziano nella casa circondariale di via Aspromonte. Una situazione che rispecchia la drammatica realtà regionale

Circa 2mila detenuti in più rispetto alla capienza regolamentare e 250 in più negli ultimi due mesi.

Questi sono i dati allarmanti che vengono annunciati dal Garante dei Detenuti del Lazio, riportando le ultime statistiche elaborate dal dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria relative alle presenze nei 14 carceri della regione.

E a peggiorare ancora di più l’allarmante e drammatico quadro va ricordata la pessima situazione di contorno determinata dall’impossibilità di garantire condizioni di vita accettabili nelle carceri, con spazi destinati alla socialità trasformati in celle, evasioni tentate e riuscite, risse fra reclusi e agenti di polizia penitenziaria costretti dai buchi di organico a turni di lavoro massacranti.

Nel Lazio i prigionieri detenuti nelle case circondariali sono 6846 - 6409 uomini e 437 donne - a fronte dei 4838 posti disponibili, con un incremento di circa 250 unità in due mesi – nel report di novembre del 2011 si parlava di 6602 carcerati – e di 469 unità rispetto al gennaio del 2011.

E gettando uno sguardo nella nostra realtà provinciale la situazione rispecchia perfettamente quella regionale. Sono 86 i posti disponibili dal carcere di via Aspromonte occupati attualmente da più del doppio dei detenuti che ad oggi sono 178.

“Le stime in nostro possesso - ha spiegato il Garante – sono addirittura più allarmanti dei numeri indicati, sabato scorso, dal presidente della Corte d’Appello di Roma Giorgio Santacroce in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario, che aveva parlato di 6.591 reclusi nelle carceri del Lazio. Ma, al di là dei numeri, è quanto quotidianamente accade nelle carceri a confermarci la criticità della situazione”.

“La drammaticità di questa situazione - ha aggiunto il Garante - è che non sono solo le grandi carceri della Regione, come Regina Coeli e Rebibbia N.C. a soffrire per il sovraffollamento, ma tutti gli istituti. Abbiamo, ormai, fatto l’abitudine alle segnalazioni di gravi carenze igieniche, di impossibilità di garantire forme di socialità e di attività volte al recupero del detenuto, di persone ospitate nei centri clinici per mancanza di spazi, della recrudescenza di malattie come tubercolosi e scabbia. In questo quadro, giudico un fatto estremamente positivo i reiterati richiami del ministro della Giustizia Severino sulla drammatica situazione delle carceri”.

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