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Cronaca Prampolini / Via Aspromonte

Penitenziari, Garante: “Dal decreto svuotacarceri nessun beneficio”

Rimane grave la situazione nel Lazio; 23 detenuti in più in un mese e il doppio rispetto alla capienza delle case circondariali. A Latina 164 reclusi a fronte degli 86 posti disponibili

Ancora non si vedono, nel Lazio, i benefici del “Decreto svuotacarceri” varato dal governo Monti. Questo l’allarme lanciato dal Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni.

Il provvedimento che prevede il parziale svuotamento delle carceri con l’aumento da 12 a 18 mesi della pena residua che è possibile scontare agli arresti domiciliari, nella nostra regione non sta avendo le conseguenze sperate.

“Nella nostra Regione - denuncia Marroni - stiamo vivendo una situazione paradossale. I detenuti presenti infatti, anziché diminuire stanno aumentando”.

E quelli relativi ai penitenziari del Lazio continuano ad essere dati allarmanti. Secondo le statistiche elaborate dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (Dap), al 15 aprile i reclusi erano 6.812 contro i 6.789 registrati il 20 marzo. Ciò vuol dire, 23 unità in più. I detenuti (6.353 uomini e 459 donne) continuano ad essere oltre duemila in più rispetto alla capienza regolamentare delle carceri della Regione, fissata a 4.838 posti. Un numero che, tuttavia, non tiene conto del fatto che a Regina Coeli due sezioni (la V e la VII) sono chiuse e che altre realtà (il nuovo padiglione di Velletri e il nuovo carcere di Rieti) funzionano ancora a mezzo servizio.

I DATI DEL CARCERE DI LATINA – Come è stato più volte dichiarato la casa circondariale di via Aspromonte nel capoluogo contiene il doppio dei detenuti rispetto ai posti disponibili. A fronte di una capienza regolamentare che permetterebbe di contenere all’interno della struttura pontina 57 uomini e 29 donne, per un totale di 86 posti, le presenze che sono state calcolate dal Garante sono state di 135 uomini e 29 donne, per un totale di 164 detenuti.

UNO SGUARDO ALLA REGIONE - Secondo i dati in possesso del garante nel carcere di Cassino sono presenti 310 detenuti contro una capienza di 172; a Civitavecchia 706 invece di 437; a Frosinone 550 invece di 325; a Rebibbia nuovo complesso 1.722 contro 1.218; a Regina Coeli 1.095 invece di 724; a Rebibbia femminile: 390 invece di 257; a Rebibbia reclusione 421 invece di 370; a Velletri: 467 contro 402; a Viterbo 707 contro 444; mentre invece a Rebibbia terza casa  sono 36 i posti previsti e 36 i detenuti presenti; a invece Paliano(Fr) 49 detenuti invece di 61 e Rieti 195 invece di 306.

COMMENTO DI MARRONI - “I numeri sono inequivocabili - ha detto il Garante -. O in questi mesi il “decreto svuotacareri” non è stato applicato, oppure gli effetti legati alla concessione dei domiciliari a quanti avevano una pena residua di 18 mesi da scontare sono stati vanificati da un incremento degli ingressi in carcere. In un modo o nell’altro è evidente che, nonostante la buona volontà del governo, anche questo decreto si è rivelato un palliativo non in grado di risolvere il più grave dei mali del nostro sistema carcerario: il sovraffollamento. Occorre pensare ad una profonda revisione del codice penale e di quello di procedura penale - spiega in conclusione Marroni - per modificare una legislazione che produce troppo carcere. Senza un intervento di questo genere, accadrà come nell’estate del 2008, quando gli effetti benefici dell’indulto furono cancellati in pochi mesi”.

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