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Cronaca

Spaccio, dai domiciliari a Regina Coeli: manette per Carmine Ciarelli

Arrestato nel giugno del 2011 per il solo reato di estorsione. Il tribunale del Riesame di Roma ha accolto il ricorso della Procura di Latina emettendo una nuova misura cautelare in carcere

Carmine Ciarelli torna in carcere. Nella mattinata di ieri gli uomini della sezione narcotici della squadra mobile di Latina, hanno arrestato e trasferito presso la casa circondariale Regina Coeli di Roma uno degli esponenti più importanti della famiglia Ciarelli - che in quel momento si trovava agli arresti domiciliari ad Isernia -, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare.

Il provvedimento è stato emesso dal tribunale del Riesame di Roma che ha accolto il ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Latina.

I fatti risalgono al giugno del 2011; nell’ambito di una delicata attività investigativa il 46enne, insieme ai figli Pasquale e Ferdinando e a Monia Izzo, era finito in manette per i reati di spaccio di stupefacenti, estorsione, lesioni e minacce gravi.

Le indagini avevano messo in luce che Carmine Ciarelli e gli altri 3 arrestati, in seguito ad una partita di droga non pagata avevano estorto alle loro vittime considerevoli somme di denaro, perpetuando la loro attività illecita anche durante la detenzione grazie alla collaborazione di persone di fiducia a cui venivano affidati i vari compiti.

In quell’occasione il Gip non aveva ritenuto sufficienti gli elementi a carico del 46enne per accusarlo anche di spaccio di stupefacenti, contestando il solo reato di estorsione. Ma la Procura di Latina, non convinta, ha fatto ricorso che, una volta essere stato accolto ha visto il tribunale del Riesame di Roma emettere il provvedimento per la custodia cautelare in carcere anche per il reato di spaccio di stupefacenti.

In questi mesi, infatti, è stato accertato che alcuni anni fa, Carmine Ciarelli dopo aver venduto 2 chili di droga ad uno spacciatore di droga ad uno spacciatore che poco dopo era finito in carcere non potendo saldare il debito, aveva cominciato a minacciare e malmenare i suoi familiari.

Dopo l’arresto del giugno scorso, a causa delle sue precarie condizioni di salute - il 25 gennaio del 2010 era stato vittima di un agguato nell’ambito di quella che viene definita la “Guerra Criminale” -, al 46enne sono stati concessi gli arresti domiciliari da scontare ad Isernia. Ma da ieri mattina dopo l’arresto, è stato definito il trasferimento al carcere di Regina Coeli.  
 

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