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Cronaca

Operazione antiterrorismo, 5 arresti. Perquisizioni anche a Latina

Cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite all'alba tra la rete dell'attentatore di Berlino Anis Amri. In manette anche un tunisino residente a Latina. Perquisizioni all'alba al Nicolosi

E' in corso dalle prime ore della mattina un'operazione antiterrorismo condotta dalla Direzione centrale della polizia di prevenzione e dalle Digos di Roma e di Latina. Cinque ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state emesse dal gip del tribunale di Roma Costantino De Robbio a carico di altrettanti soggetti accusati di fare parte di una rete legata ad Anis Amri, l'attentatore che colpì a Berlino a dicembre del 2016 e che aveva vissuto ad Aprilia ospite di alcuni connazionali, ucciso a Sesto San Giovanni  il 23 dicembre del 2016.

Ricostruita la rete pontina di Amri. Uno degli arrestati preparava la fuga

Gli arresti

La Questura di Latina specifica che fra i cinque arrestati c'è anche un tunisino residente a Latina. Secondo gli investigatori l'uomo avrebbe dovuto procurare falsi documenti di identità ad Anis Amri per permettergli di lasciare l'Italia e recarsi all'estero.

In manette il palestinese Abdel Salem Napulsi, già detenuto nel carcere di Rebibbia, e quattro tunisini residenti fra Latina, Caserta e Napoli, Akram Baazaoui, Mohamed Baazoui, Dhiaddine Baazaoui e Rabie Baazoui.

L'attentatore di Berlino ospitato a Campoverde. I suoi contatti ad Aprilia

Nello specifico, i provvedimenti cautelari riguardano, come detto, il 38enne sedicente cittadino palestinese Abdel Salem Napulsi, attualmente detenuto per stupefacenti, (addestramento ad attività con finalità di terrorismo e condotte con finalità di terrorismo) e i 4 cittadini tunisini accusati di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. I quattro avrebbero fatto entrare illegalmente sul territorio italiano un centinaio di connazionali e, dietro pagamento di denaro, fornivano carte d'identità e patenti fasulle per proseguire il viaggio verso Francia e Germania.

Terrorismo, operazione Mosaico: arresti e perquisizioni

Le perquisizioni

Sono scatatte questa mattina all'alba le perquisizioni nell'ambito dell'operazione della Digos di Roma con i colleghi di Latina, che hanno interessato oltre alla provincia pontina anche quelle di Roma, Napoli, Caserta, Matera e Viterbo. Nel capoluogo pontino è stato perquisito un appartamento nella zona del quartiere Nicolosi. Blitz anche nella zona di Campoverde ad Aprilia. 

Operazione antiterrorismo: il blitz della Digos - Il video 

Operazione Mosaico

Oggi con la cosiddetta Operazione Mosaico, si riapre l’inchiesta sulla sua rete che avrebbe base oltre che nel Lazio anche in Campania. Il membro più noto della banda è Abdel Salem Napulsi, 38enne già recluso nel carcere di Rebibbia. Secondo gli inquirenti si sarebbe addestrato su Internet: il presunto terrorista ha scaricato video di propaganda islamista da YouTube, oltre alle istruzioni per l’uso di carabine ad aria compressa e lanciarazzi del tipo Prg-7, nonché su come modificare alcune armi in commercio. Le indagini sono scaturite dagli accertamenti svolti all’indomani dell’attentato di Berlino da parte di Anis Amri, ospitato ad Aprilia nel 2015 da un connazionale le cui dichiarazioni hanno contribuito all’indagine. Gli approfondimenti hanno permesso di ricostruire la rete relazionale del terrorista tunisino nel periodo della sua permanenza in Italia fino alla partenza per la Germania avvenuta il 2 luglio 2015. In tale quadro, sono stati nel tempo individuati e monitorati vari stranieri gravitanti nell’area pontina e nel territorio della Capitale, alcuni dei quali espulsi con provvedimenti del Ministro dell’Interno in quanto ritenuti una minaccia per la sicurezza dello Stato.

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Tunisino residente a Latina tra i contatti di Amri

Tra i contatti dell’attentatore di Berlino risulta esserci era un tunisino di 37 anni residente a Latina, frequentatore del locale Centro di preghiera islamico del capoluogo pontino e noto per le sue posizioni radicali, legato da consolidati rapporti di amicizia con il sedicente cittadino palestinese Abdel Salem Napulsi, destinatario del provvedimento per i fatti legati al terrorismo. I due, infatti, si erano spesso lasciati andare a considerazioni incentrate su visioni radicali dell’Islam, connotate da una marcata ostilità per gli occidentali ed i relativi costumi utilizzando, tra le altre, espressioni del tipo “tagliare la gola e i genitali” riferite agli “infedeli”.

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Da Latina documenti falsi per Anis Amri 

Le indagini hanno inoltre permesso di identificare un altro cittadino tunisino, Akram Baazaoui,, che nel 2015 era costantemente presente a Latina e che avrebbe dovuto procurare falsi documenti di identità ad Anis Amri. Gli approfondimenti eseguiti hanno permesso di individuare una vera e propria associazione per delinquere, operante tra le province di Caserta e Napoli, finalizzata alla falsificazione di documenti ed al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina di soggetti dalla Tunisia a vari Paesi dell’Europa, gestita dai quattro tunisini raggiunti dai provvedimenti odierni.

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