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Cronaca Cisterna di Latina

Traffico illecito di rifiuti: sottratti a Roma e rivenduti al centro rottami di Cisterna

I particolari dell'indagine che ha portato questa mattina a 13 arresti tra la Capitale e la provincia pontina

Rifiuti sottratti dal centro raccolta Ama di Mostacciano e poi "monetizzati" presso il Centro rottami srl di Cisterna. Nell'arco di 18 mesi sono stati stimati 208 conferimenti che hanno fruttato un importo complessivo di 52mila euro. E' uno dei particolari che emerge dall'operazione condotta questa mattina dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Roma in collaborazione con quelli forestali di Roma e Latina e con gli agenti di polizia locale di Roma Capitale. 

CARABINIERI + POLIZIA LOCALE - Operazione traffico illecito di rifiuti  (2)-2

Tredici le ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari, altri 10 gli obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. Venticinque invece gli autocarri sottoposti a sequestro. I reati ipotizzati a carico degli indagati riguardano, a vario titolo, il traffico illecito di rifiuti, la corruzione, il furto aggravato e il peculato. L’operazione costituisce l’esito di un’articolata attività di indagine avviata alla fine del 2017 sul Centro di Raccolta Ama di Mostacciano.

Le attività tecniche condotte, i riscontri sul campo e i mirati controlli eseguiti hanno consentito di ricostruire un’intera filiera illegale per la gestione di rifiuti metallici, speciali ed urbani, che aveva come fulcro il Cdr di Mostacciano. Le indagini hanno consentito di accertare che tre dipendenti dell'Ama, dietro pagamento di denaro, consentivano a soggetti che non avevano titolo (per lo più ditte commerciali, edili e artigiane) di conferire illecitamente rifiuti provenienti da attività produttive, così evitando loro di sostenere i costi dovuti per lo smaltimento. Nei confronti delle ditte si è proceduto al sequestro preventivo dei mezzi impiegati per i conferimenti illeciti.

Traffico illecito di rifiuti tra Roma e Cisterna - Il video

A margine di questa attività, le indagini hanno inoltre evidenziato come i rifiuti che avevano un valore commerciale, come quelli metallici, le apparecchiature elettriche ed elettroniche o le batterie di autovetture, venivano invece sottratti dal centro di Mostacciano e rivenduti in proprio a centri rottami specializzati che li ricevevano illecitamente. Di queste accuse devono rispondere sia gli stessi tre dipendenti dell'Ama (ritenuti responsabili anche di peculato), che una famiglia di etnia rom i cui componenti, con la compiacenza e la tolleranza degli stessi tre operai, abitualmente si introducevano all’interno del Cdr di Mostacciano per sottrarre rifiuti che poi venivano rivenduti al “Centro rottami srl” di Cisterna di Latina.

Coinvolto nell'operazione di oggi, L. D. P., 62enne di Cisterna - applicata nei suoi confronti la misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria -. “Utilizzando la struttura del Centro Rottami, al fine di assicurarsi ingiusto profitto, con attività continuativa e organizzata - si legge nell'ordinanza -, gestiva abusivamente ingenti quantità di rifiuti speciali (Raee, batterie esauste e metalli) conferiti illecitamente da Zajko Sejdovic e altri privati".  

“Le indagini hanno permesso di ricostruire il flusso e la seminagione dei rifiuti sottratti al CDR”, si legge ancora nelle carte, facendo emergere ilpieno coinvolgimento” del 62enne; "dall’esame della documentazione acquisita si evidenziava che sistematicamente i conferimenti di Zajko Sejdovic venivano illecitamente registrati come conferimento di materie prime e poi, a fine giornata, la sommatoria delle quantità registrate come materie prime provenienti da privati venivano iscritte nel registro carico e scarico in entrata come rifiuti violando quanto previsto dalla quarta parte del D.lgv 152/06 e negli atti autorizzativi del Centro Rottami stesso, in merito alla gestione dei rifiuti speciali”. 

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