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Cronaca

Truffa e furto energia elettrica, operazione “Alta tensione”: arresti tra Cagliari, Latina e Roma

L'indagine partita da Cagliari. Cinque gli arresti, tra cui due pontini e un sardo domiciliato a Latina. Il gruppo manometteva i contatori; accertato il furto di energia per oltre un milione di euro in 5 mesi

Truffa e furto di energia elettrica: è scattata questa mattina all’alba l’operazione, denominata “Alta Tensione”, dei carabinieri che hanno arrestato 5 persone nelle provincie di Cagliari, Latina e Roma.

A lavoro i militari del comando provinciale di Cagliari, con l’ausilio dei colleghi pontini e di Velletri, che hanno dato esecuzione ad ordinanze di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di cinque persone.

Tutte sono indagate per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata e al furto di energia elettrica nelle province di Cagliari, Latina e Roma. Eseguite anche diverse perquisizioni. 

Le indagini sono state condotte dai militari della Compagnia di Villacidro (Medio Campidano), e hanno visto anche la collaborazione di tecnici e esperti di Enel Distribuzione; sono iniziate a marzo dello scorso anno e si sono concluse a luglio, accertando il furto di energia per oltre un milione di euro in soli cinque mesi.

AGGIORNAMENTI - Due sono i pontini finiti in manette: si tratta di due ex dipendenti di Enel Distribuzione di Latina, un 47enne di Cisterna - M. S. - e un 53enne di Cori N. M. -. Insieme a loro sonp stati arrestati un 39enne commerciante di Guasila (Cagliari), un 51enne residente a Decimoputzu (Cagliari) ma domiciliato a Latina e un 58enne commerciante di Quartu (Cagliari).

La maxi truffa sull'energia elettrica è stata scoperta dai carabinieri di Villacidro; secondo quanto accertato, il gruppo manometteva, con l'aiuto di altre persone, i contatori dell'energia elettrica - soprattutto quelli più datati e per le utenze domestiche tra i tre e i cinque kw - piazzando vicino un magnete. Così facendo si riusciva a ridurre la rendicontazione dei consumi registrata dal misuratore, favorendo così l'utente che pagava bollette ridotte del 70/80 per cento.

In particoalre i due pontini, licenziati per motivi disciplinari e che avevano contatti con il 51enne di Decimoputzu, andavano appositamente in Sardegna per modificare i contatori over 10/15 kw destinati a supermercati e attività commerciali di ogni genere. L'organizzazione contava sul passaparola tra gli utenti che contattavano i sardi per le modifiche. Secondo quanto accertato dai carabinieri, l'attività illecita fruttava anche tremila euro al giorno per 4/5 manomissioni.

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