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Tunisino radicalizzato espulso a Latina: è il terzo in un anno

Anche la Questura di Latina ha indagato sulla vita di Alhaabi Hisham, 37 anni, che aveva avuto contatti con l'attentatore di Berlino. Viveva a Borgo Montello e lavorava ufficialmente come bracciante. Gestiva alcune pagine Facebook sullo stato islamico

Abitava a Borgo Montello Alhaabi Hisham, 37 anni, il cittadino tunisino espulso sabato con un provvedimento firmato dal ministro dell’Interno perché considerato un pericolo per la pubblica sicurezza. Aveva infatti avuto contatti stabili con l’attentatore di Berlino Anis Amri, poi ucciso a Milano dagli agenti di polizia. I loro ultimi rapporti risalgono al 2015, quando Amri era stato temporaneamente ospitato per alcuni mesi in casa di un connazionale ad Aprilia. I dettagli delle investigazioni che hanno portato all’espulsione sono stati forniti questa mattina dalla Questura di Latina nel corso di una conferenza stampa. 

I RAPPORTI CON ANIS AMRI - Il 37enne aveva conosciuto Amri perché erano arrivati insieme in Italia ed erano stati ospiti in Sicilia dello stesso centro di accoglienza. Non si tratta di un terrorista, spiegano dalla Questura, ma di “un soggetto che ha presentato tratti incontrovertibili di radicalismo”. A lui sono state infatti ricondotte alcune pagine Facebook che inneggiavano alla jihad e allo stato islamico.

L'ATTIVITA' INVESTIGATIVA A LATINA - Le indagini, su impulso della Questura di Milano, sono partite anche a Latina perché Alhaabi Hisham era sulla rubrica telefonica di Amri. Sul territorio le indagini si sono quindi concentrate, in collaborazione con la Digos di Roma e con la Direzione generale della polizia di prevenzione, sulla vita, il lavoro e le frequentazioni del tunisino. Paola Pentassuglia, primo dirigente della divisione di polizia amministrativa e sociale dell’immigrazione, spiega che l’uomo era regolare sul territorio nazionale come lavoratore agricolo, ma dagli accertamenti condotti con l’Agenzia delle entrate è risultato che la sua posizione contributiva era al di sotto della soglia minima di sostentamento.

   >>> L'OPERAZIONE DELLA POLIZIA: IL VIDEO <<< 

LE ALTRE ESPULSIONI - Le attività investigative poi condotte dalla Digos di Latina e dalla polizia postale hanno poi confermato il profilo radicale del soggetto. Con il provvedimento sabato salgono a tre i soggetti radicalizzati che vivono in provincia di Latina e che sono stati espulsi negli ultimi mesi, tra cui il tunisino Guidaoui Moez, espulso lo scorso 25 febbraio, e il connazionale Triki Mohamed, espulso invece a marzo del 2016.

>>> PARLA IL DIRIGENTE DELLA DIGOS | IL VIDEO <<<

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