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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca Gaeta

Fini a Gaeta per l’Unità d’Italia: “Riscoperta l’identità nazionale”

Il presidente della Camera alla cerimonia per la fine dell'Assedio di Gaeta: "Le celebrazioni dimostrano la necessità degli italiani di riscoprire le ragioni della coesione nazionale"

Giornata importante per la città di Gaeta  e per tutta la sua popolazione. È stato celebrato questa mattina il 151esimo anniversario della conclusione dell'assedio, che pose fine al Regno delle Due Sicilie. Con un’intensa e commovente cerimonia sono stati ricordati così i martiri e le vittime dell’Assedio del 1860-61.

"Verso l'unita' d'Italia preghiera per la pace dei prodi", il titolo della manifestazione svoltasi nello stesso luogo in cui quattro giorni dopo la fine di quella lunga battaglia fu celebrata una messa per ricordare i vinti e i vincitori di quella vicenda.

Al termine della cerimonia, in una simbolica piazza Trieste, è stata scoperta una campana di bronzo, opera della fonderia Marinelli di Agnone, per ricordare "quei soldati; scoperte anche due targhe di bronzo con incise la preghiera per la Patria e la preghiera del finanziere.

"Gaeta -ha ricordato il sindaco Antonio Raimondi- pagò un alto tributo di sangue per l'unità d'Italia. Siamo la porta di entrata al Sud e la rinascita del Sud significa la rinascita dell'Italia intera".

"Con un approccio volto al dialogo, alla riconciliazione e alla rilettura non agiografica degli avvenimenti -ha sottolineato il presidente della Provincia di Latina Armando Cusani- Rendiamo omaggio a Gaeta e alla sua cultura, sottolineandone il prestigio e l'originalità, per essere, in uno, simbolo di diversità e di unione in quei cento giorni dell'assedio vissuto dalla città nel suo lungo divenire e in cui si formò un patrimonio di storie individuali di italiani provenienti da regioni diverse che, pur divisi da un diverso ideale, furono parimenti protagonisti di una fase storica destinata a segnare per sempre il crepuscolo del Regno delle Due Sicilie, l'alba dell'Unita' d'Italia".

Numerose le personalità che hanno preso parte alle celebrazioni, dal sindaco di Gaeta Antonio Raimondi al presidente della Provincia Armando Cusani, come anche il prefetto di Latina Antonio D'Acunto, l'arcivescovo di Gaeta, Fabio Bernardo D'Onorio, il comandante regionale della Guardia di finanza Filippo Ritondale, il comandante della legione allievi di Bari della Guardia di finanza Gennaro Vecchione. A rendere gli onori la fanfara della legione allievi della Guardia di finanza di Bari e la compagnia d'onore della Scuola nautica della Fiamme gialle di Gaeta. Ospite d’eccezione il presidente della Camera Gianfranco Fini, intervenuto per ricordare un momento fondamentale della storia del Nostro Paese, la fine del Regno delle Due Sicilie e l’inizio dello Stato Unitario.
 

DICHIARAZIONI DI GIANFRANCO FINI – “Le celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia hanno dimostrato che gli italiani avvertivano la necessità di riscoprire le ragioni della coesione nazionale e di celebrare la loro identità e che sono un popolo pacificato”.

“Ciò conferma che il nostro popolo avverte il senso di appartenenza ad una comune identità nazionale. Non esiste un'identità padana, non esiste un'identità meridionale, c'e' un'identità nazionale che è frutto di differenze. E' certamente vero che lo stato unitario esiste da 150 anni ma è altrettanto vero che la gens italica esiste da millenni''.

"Credo -ha concluso il presidente della Camera - che sia motivo di soddisfazione per tutti constatare come oggi l'Italia sia un popolo pacificato, perchè tutti oggi avvertono la necessità di rendere onore e omaggio a coloro che si sono sacrificati in nome degli ideali in cui credevano. La storia scrive in modo inequivocabile da quale parte sta la ragione e la verità, ma onore e coraggio a chi adempie al proprio dovere''.

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