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Economia Sermoneta

Corden Pharma, primi spiragli: l'azienda apre all'ipotesi della cassa integrazione

Prove di dialogo con i sindacati. Si valutano ipotesi alternative: uscita volontaria e accompagnamento alla pensione. Ma la crisi resta

Prove di dialogo tra sindacati e vertici della Corden Pharma, con un'apertura da parte dei vertici aziendali rispetto alla possibilità di accedere agli ammortizzatori sociali evitando i licenziamenti. Si è aperta ufficialmente, nella sede di Unindustria di Latina, la trattativa sulla vertenza legata allo stabilimento farmaceutico di Sermoneta, dopo l'annuncio dei 192 esuberi e il tavolo che si è tenuto al Ministero del Lavoro nella giornata di ieri. 

Si intravedono quindi i primi spiragli, con le sigle sindacali di Filctem, Femca, Uiltec, Ugl e Confail, che "registrano con favore l'apertura da parte dell'azienda di poter aderire, anche in un'ottica propositiva, agli ammortizzatori sociali". Nel corso dell'incontro si è parlato dell'ipotesi di aprire una procedura di cassa integrazione straordinaria per crisi, valutando l'ipotesi di un'uscita volontaria dei lavoratori e di un accompagnamento alla pensione per i più anziani. Una linea questa che, accompagnata alla cassa integrazione, avrebbe un impatto sociale rispetto ai licenziamenti. 

Ma la trattativa, avvertono i sindacati, è solo all'inizio. La partita si sposta al ministero dello Sviluppo economico. La seduta è stata aggiornata al prossimo 3 dicembre alle 11,30. Fino ad allora l'azienda si è impegnata ad attivarsi presso le istituzioni nazionali e regionali e presso il ministero del Lavoro e il Mise per comprendere quali strade seguire e quali sono gli strumenti per fronteggiare la crisi.

Restano ancora diverse criticità da affrontare, come quella relativa al costo del lavoro. Ma sono state comunque avviate le basi per un accordo condiviso.

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