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Economia

Coronavirus, l'economia pontina segna un tasso di mortalità delle aziende ai massimi storici

I dati della Camera di Commercio evidenziano un saldo pesantemente negativo tra nascita e chiusura delle aziende sul territorio provinciale

L’emergenza Coromavirus spiega i suoi effetti anche sull’economia, nazionale e locale, effetti che sono tutt’altro che positivi. A diffondere i dati relativi al primo trimestre 2020 è la Camera di Commercio di Latina che anche in queste settimane di lockdown continua a svolgere, con diverse modalità organizzative interne, le proprie funzioni, proseguendo ad erogare numerosi servizi, attraverso un unico centro dati e un unico sistema operativo di back office, di piattaforme e di front end, con uno sguardo anche a quello che servirà all'economia per rilanciare le attività economiche, superato l'attuale momento critico.

Partendo dal dato nazionale secondo i dati forniti da Unioncamere nel primo trimestre di quest’anno si è riscontrato in Italia un calo di quasi 30mila imprese a fronte delle 21mila del 2019. Un bilancio quello della nati-mortalità che risente delle restrizioni seguite all'emergenza Covid-19 e rappresenta il saldo peggiore degli ultimi 7 anni.

Per quanto riguarda il movimento totale delle imprese nel primo trimestre 2020 presso il Registro Imprese camerale in provincia di Latina a fine marzo risultano 57.268 imprese registrate di cui 46.534 attive con 958 nuove iscrizioni, 1197 cessazioni non d’ufficio; la trimestrale di apertura d’anno restituisce una sottrazione di 239 unità che in termini percentuali rappresenta un tasso di mortalità delle aziende del 2,08%. Si riscontra dunque un calo delle iscrizioni di circa un quarto rispetto all’analogo periodo del 2019 e che risulta ai minimi in serie storica, replicando quanto emerso su scala nazionale.

Infine ammontano a 38mila le imprese in provincia di Latina, presso le quali risultano 112mila dipendenti, che sono autorizzate ad operare in base ai decreti del Governo anti-coronavirus; in termini relativi si tratta del 55% delle localizzazioni (sedi e unità locali) e del 69% degli addetti. Nel 90% dei casi di tratta di aziende che occupano fino ad un massimo di cinque addetti, il 4,89% da sei a dieci addetti e soltanto il rimanente 4,43% ha più di dieci dipendenti.  

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