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Economia

Emergenza Covid, l'impatto sulle aziende: l'analisi di "Impresa"

Lo studio condotto su un campione di 200 imprese. Le istanze raccolte dal presidente Giampolo Olivetti e dal direttore Saverio Motolese e inviate al premier Conte

L'impatto economico e finanziario dell'emergenza coronavirus sulle aziende. Impresa, l'associazione nazionale dell'Industria e piccole e medie imprese, in collaborazione con la società Ceryx, ha raccolto da un campione di 200 aziende associate (appartenenti per il 65% al settore manifatturiero e per la restante parte al Terziario e Servizi, Agroalimentare e Commercio e Turismo, i dati sulle conseguenze economiche del Covid.

“Gli imprenditori sono seriamente preoccupati dello shock economico subito nel lungo lockdown e da una incerta, confusa e difficile fase di riapertura - analizza il presidente Giampaolo Olivetti -  La gran parte delle imprese dovrà affrontare un drastico calo produttivo e molte temono di non riprendersi più, con le prevedibili preoccupanti conseguenze sul piano sociale. La riapertura delle attività è sentita come indispensabile e indifferibile per consentire di limitare i danni e riaccendere la spinta propulsiva dei motori produttivi. Il nostro sondaggio ha lo scopo finale di contribuire a "fare ordine" rappresentando in modo chiaro e concreto quanto espresso dagli associati, sia sulle ricadute economiche che sulle azioni e proposte suggerite per gestire questa fase delicata caratterizzata dalla contrazione di tutti gli indicatori economici.” “Le aziende - aggiunge il direttore Saverio Motolese - affrontano l’imminente la fase II che richiede interventi “infrastrutturali” coerenti con il protocollo sulla sicurezza, con l’obiettivo di implementare e garantire le numerose misure previste. Tutto questo richiederà cospicui investimenti economici unitamente ad un radicale cambiamento nelle procedure organizzative. Il cambiamento rappresenterà condizione di sopravvivenza e di nuovo sviluppo; un’occasione per rinnovarsi e ri-creare un’azienda di qualunque dimensione.

Impresa ha inoltre realizzato una griglia di proposte che sono state inoltrate al presidente Conte, ai ministri interessati e ai Ppesidenti di Regione, ritenute necessarie a rispondere allo shock economico. 

Il "sentimento" degli imprenditori

Il timore di una crisi irreversibile riguarda il 49% del campione e di questi il 26% la stima molto probabile. Il bacino potenziale dei dipendenti coinvolti da eventuali crisi strutturali /fallimenti è di oltre 2.500 unità. 

Istanze e proposte 

RIAPERTURA DELLE ATTIVITA’
• Le attività devono essere riaperte subito. Questa è una decisione ineludibile ed urgente, un ulteriore slittamento si trasformerebbe in un disastro non recuperabile.
• Ma dato che ciò avverrà in presenza dell’emergenza sanitaria ancora attiva, le aziende devono sapere quali saranno le modalità di «convivenza» con il virus sia dentro che fuori le proprie strutture, al fine di consentire loro tutti gli adeguamenti necessari, nonché una riprogrammazione del lavoro condizionata da nuovi interventi infrastrutturali e da un inevitabile adeguamento organizzativo

LIQUIDITA’
• Il Decreto Liquidità concentra l’intervento sulla garanzia da parte dello Stato dei prestiti erogati dalle banche. Questo comporterà un indebitamento pluriennale delle imprese e molte non potranno permetterselo. Occorre prevedere anche finanziamenti a fondo perduto, agevolazioni generali e sovvenzioni dirette che aiutino realmente il comune obiettivo di ripresa.
• Le aziende si auto-finanzierebbero se le poste più importanti fossero destinate all’azzeramento (o significativa riduzione) delle tasse 2020 e, in generale, da un alleggerimento strutturale
della pressione fiscale
• Sblocco immediato di tutti i pagamenti della PA nei confronti delle imprese fornitrici
• Eliminazione del limite di 700.000€ di compensazione IVA con la PA
• Estensione del regime di IVA per cassa per tutte le imprese e senza limitazione, al fine di evitare l’anticipo di imposta che sottrae liquidità preziosa, con obbligo di evasione del pagamento entro 30 gg

TRIBUTI E TASSE
Azzeramento del carico fiscale per tutto il 2020 o, in alternativa, la sua riduzione significativa (es.: -50%) dilazionando gli importi residui su un periodo pluriennale senza interessi

RIDUZIONE DEL COSTO DEL LAVORO 
• Estensione CIG/CIGD «Covid-19» fino alla ripresa totale di ogni impresa ed almeno per tutto il 2020
• Introduzione di una misura che integri la «garanzia per chi non lavora» della cassa integrazione con strumenti di «incentivi economici al lavoro attivo» che permetterebbe alle imprese di salvaguardare e far crescere la forza lavoro e contestualmente accelerare la ripresa
• Avviare politiche di protezione delle nuove generazioni con agevolazioni alle assunzioni dei giovani (es. under 35)

OPERE PUBBLICHE
• Avvio immediato di tutte le opere cantierabili, (grandi opere, strade, ponti, manutenzione scuole...) al fine di muovere tutte le filiere e gli indotti corrispondenti
• Nomina di Commissari dotati di potere e procedure semplificate di affidamento lavori, con serrati controlli ex-post, sul modello Expo e Genova

RIGENERAZIONE IMPRENDITORIALE 
• Favorire la “rigenerazione imprenditoriale” attraverso la nascita di nuove imprese e di nuovi imprenditori, finalizzando masse consistenti di incentivi per start-up, idee innovative, nuovi modelli di business e formazione imprenditoriale

SUPERAMENTO DELL’IPER BUROCRAZIA 
• Ribaltare il modello burocratico autorizzativo con quello di auto certificazione e controlli ex-post
• Ripensare il codice degli appalti, reso restrittivo ed immobilizzante dalle imposizioni UE
• Semplificare il sistema normativo in generale

APPELLO ALLA RESPONSABILITA’ SOCIALE 
• Gli imprenditori lanciano un appello: la tenuta del sistema economico dipende anche dal comportamento etico e responsabile che terremo nei confronti dei fornitori, mantenere gli impegni presi nei pagamenti è la decisione che garantirà continuità a tutto il nostro sistema.
• È il momento della responsabilità sociale, rispettando noi per primi i nostri impegni, per non far crollare il sistema e per non perdere quel bene essenziale del mondo dell’economia che è la fiducia tra noi: fornitori e clienti.

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