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Imprese pontine, crescono le assunzioni trainate da export e innovazione

I dati dell'indagine annuale Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro. Quasi 8.500 le realtà aziendali con organici in espansione

A Latina aumenta il numero di imprese che ha già provveduto o intende procedere con nuove assunzioni. Lo rivela l’indagine annuale Excelsior, il sistema informativo per l'occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro. Sono quasi 8.500 le realtà aziendali con organici in espansione, pari cioè al 19% delle oltre 45mila imprese della provincia con almeno 1 dipendente. Ne 2015 erano il 15%.

Secondo l’indagine, la propensione ad assumere è notevolmente superiore per le imprese esportatrici e per le imprese innovatrici (rispettivamente 37% e 36%).

Questo conferma – ha commentato il Commissario straordinario della Camera di Commercio di Latina Mauro Zappia –  che l’internazionalizzazione, la digitalizzazione e l’open innovation sono fattori propulsivi dell’economia, con effetti diretti anche sul mercato del lavoro. In generale mi sembra che si possa parlare di un trend positivo, che vede una crescita di imprese che intendano procedere con nuove assunzioni, seppur in un quadro ancora difficile, soprattutto per quanto riguarda l’occupazione giovanile”.

Il quadro complessivo dei programmi occupazionali delle imprese pontine mostra inoltre un leggero aumento delle entrate (+1%) rispetto ai dodici mesi precedenti, con una maggiore incidenza dei contratti atipici. In termini di occupazione dipendente, prevista in ingresso per 5.670 unità con riferimento a tutte le tipologie contrattuali ad esclusione dei contratti di somministrazione, il tasso di assunzione provinciale si conferma al 6,8%, come per il 2015, sebbene le assunzioni di lavoratori dipendenti risultino in flessione (-3% rispetto alle previsioni riferite all’annualità precedente). Per quanto riguarda i diversi settori industriali, il commercio, in flessione nell’ultimo triennio, perde quota (11,5% le assunzioni di personale dipendente, a fronte del 16,5% nel 2013) a favore dei servizi (dal 21% nel 2013, giungono a quota 29% nel 2016). Nello specifico a trainare tale aggregato è l’exploit dell’ultimo biennio dei Servizi alla persona.

Il focus sulle giovani generazioni mostra, almeno in termini di intenzioni manifestate a priori dalle aziende locali, la maggiore quota destinata agli under 30 nel 2016 rispetto all’anno precedente, risultando pari ad 1/3 delle entrate di personale dipendente previste, con un maggiore traino nei settori dei servizi.

La ripartizione delle assunzioni per titolo di studio, in linea con quanto avviene su scala nazionale, mostra l’innalzamento del livello di istruzione richiesto dalle imprese. Crescono di circa 10 punti percentuali la quota dei diplomati e di 7 punti percentuali quella relativa alle qualifiche professionali, a discapito della richiesta di figure senza alcuna formazione specifica.

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