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Economia

Plasmon, 56 esuberi a Latina: arrivano rassicurazioni dall’azienda

L'azienda negli ultimi incontri con i sindacati ha dato rassicurazione sul futuro produttivo del gruppo aprendo anche ad "un confronto per individuare soluzioni condivise rispetto al piano di riorganizzazione"

Rassicurazioni sul futuro dei tre siti italiani e disponibilità dell’azienda al confronto sul piano per i 204 esuberi annunciati a Latina, Milano e Ozzano (in provincia di Parma).

Segnali positivi sul futuro produttivo del gruppo Heinz Plasmon in Italia e sulla volontà di superare l'attuale fase di crisi con una politica di investimenti sono arrivati dopo gli ultimi incontri tra i sindacati di categoria e l'azienda che si è anche detta disponibile ''ad aprire un confronto per individuare soluzioni condivise rispetto al piano di riorganizzazione, presentato il 18 settembre scorso, che prevede 204 esuberi''.

Lo ha affermato il segretario nazionale della Uila Tiziana Bocchi proprio a conclusione della due giorni di incontri (in Assolombarda lunedì, al Mise ieri) per discutere piano industriale e piano di riorganizzazione del gruppo.

"Nel considerare positivamente le aperture dell'azienda, insieme a Fai e Flai abbiamo però posto dei punti fermi al proseguo del confronto. Tra questi, trovare un punto di equilibrio tra piano industriale e riorganizzazione; valutare la possibilità di riportare all'interno del gruppo tutto ciò che è stato portato fuori, negli anni, in termini di produzioni e servizi; lavorare insieme al fine di utilizzare al meglio tutti gli strumenti disponibili a sostegno del possibile futuro impatto occupazionale, partendo dal criterio della volontarietà dei lavoratori”.

La Uila sottolinea infine ''il positivo atteggiamento del Ministero dello sviluppo economico circa l'impegno a svolgere un ruolo di verifica e controllo della coerenza tra piano industriale e riorganizzazione".

Ricordiamo che il piano di esuberi annunciato riguarda i tre siti italiani di Milano, Ozzano (Parma) e Latina con una proposta di taglio occupazionale di circa il 25% del totale (circa 900 lavoratori). Nel dettaglio sono stati annunciati oltre 200 esuberi, 112 per lo stabilimento di Milano, 56 per Latina e 36 esuberi per Ozzano. Il confronto prosegue nei prossimi giorni, nella sede di Assolombarda e al Mise.

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