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Disoccupazione, dati preoccupanti: un giovane su due è senza lavoro

È quanto emerge dell’analisi realizzata dall’Eures: aumenta la disoccupazione nella provincia pontina che nel 2013 ha fatto segnare un +15,3% rispetto all’anno precedente. Quella giovanile a Latina ha raggiunto il 48,5%

Disoccupazione in crescita a Latina e nel Lazio. Questo è quanto emerge dall’analisi su Occupazione e disoccupazione nel Lazio nel 2013 realizzata dall’Eures Ricerche Economiche e Sociali su dati Istat.

Un +15,3% nella provincia pontina nel 2013 rispetto al 2012 in un quadro regionale davvero preoccupante: nello scorso anno i disoccupati nel Lazio hanno raggiunto le 310mila unità con una crescita del 14,3% rispetto al 2012 (+38.300 in valori assoluti) e di ben il 105% rispetto al 2007 (quando ammontavano a 151 mila).

A livello provinciale si osserva ovunque un forte incremento della disoccupazione, con i valori più alti a Viterbo (+21,3% rispetto al 2012) e Frosinone (+19,1%), seguite da Rieti (+15,6%), Latina (+15,3%) e Roma (+12,9%).

Il disagio occupazionale della componente femminile della popolazione si correla alla dinamica complessiva dell'indice, registrando i valori più elevati nelle province di Latina (19,6%), Viterbo (17,4%) e Frosinone (16,9%) e scendendo significativamente a Roma (12,5%) e Rieti (12%).

Ma quello che preoccupa di più è il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) che registra un nuovo record negativo, salendo nel Lazio al 45,9% (48,7% per la componente femminile e 43,4% per quella maschile), a fronte del 40% in Italia, con una crescita di ben 5,9 punti nell’ultimo anno (19,7 punti tra il 2008 al 2013). I valori più negativi si registrano a Frosinone (con un tasso di disoccupazione giovanile del 50,2%) Latina (48,5%) e Viterbo (48%) seguite da Roma (44,9%) e Rieti (44,7%) con valori sempre superiori alla media nazionale. Anche nella fascia 25-34 anni, quella dei cosiddetti middle joung, il 2013 porta con sè una crescita record, attestandosi l’indice di disoccupazione al 17,3% (17,7% in Italia) a conferma di una criticità di ingresso nel mercato del lavoro che investe anche i giovani con più elevati livelli formativi.

Meno preoccupante la presenza dei disoccupati della fascia 35-44 anni (79,3 mila) e di quelli con 45+ anni (75,4 mila); la situazione forse ancor più drammatica, anche per le sue ricadute sociali, è quella dei cosiddetti "disoccupati maturi": nel solo 2013 i disoccupati tra i 45 e i 54 anni sono infatti aumentati del 36% (+14.600 unita' in valori assoluti),

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