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Economia

Indagine congiunturale di Federlazio: si allungano le ombre sull'economia pontina

Cresce il fatturato estero ma diminuisce la propensione agli investimenti e anche l'occupazione presenta dati in flessione

E' in ripresa il settore delle esportazioni per le imprese pontine. Le piccole e medie aziende della province si affacciano con maggiore decisione ai mercati esteri colmando così la staticità del mercato domestico. Anche il fatturato Italia vede una leggera ripresa, ma a diminuire sono invece gli investimenti. A rivelarlo sono i dati congiunturali del II semestro 2018 presentati da Federlazio che, da oltre 25 anni, misura lo stato di salute delle piccole e medie imprese pontine. La conferenza stampa di presentazione si è svolta presso la sede della Balestric Italia, alla presenza del presidente Silvio Rossignoli e del direttore Claudio Malagola. All'incontro erano presenti anche il sindaco Damiano Coletta, il presidente della Provincia Carlo Medici e i responsabile dell'Ufficio studi di Lazio Innova Giulio Bugarini.

Le imprese nel Lazio

Iniziando con l’analisi del quadro economico regionale, gli andamenti della seconda parte del 2018 rilevano che le aziende resistono, ma con qualche difficoltà e molta incertezza: il saldo demografico delle imprese, unico dato veramente positivo, registra un +1,57% che è decisamente elevato rispetto al dato nazionale (+0,52%); le esportazioni indicano un deciso rallentamento (-5,3%) che assume valore ancor più rilevante se si confronta con lo stesso dato di fine 2017 (+17,7%); i livelli di occupazione rilevano una crescita di poco positiva (+0,1%), e decisamente meno robusta rispetto a quelli registrati nel 2017 (+1,8%). Contestualmente, sempre a livello regionale, assistiamo ad una riduzione (-15,9%) delle ore di Cassa Integrazione richieste e autorizzate che, però, non si riscontra nelle province di Latina e Frosinone che, al contrario, crescono in modo significativo (Latina +242%).

La situazione delle pmi pontine

Analizzando le risultanze dell’indagine congiunturale relative alla provincia di Latina, i saldi di opinione del fatturato Italia hanno una leggera ripresa (dal 29% al 30,8%), ma è quello estero che cresce notevolmente passando dal -16,6% al + 40,2%. Decresce, invece, la propensione agli investimenti: le imprese che hanno investito passano dal 45,8% del primo semestre al 39,1% del secondo, in compenso viene destinata una quota superiore agli investimenti in ricerca e sviluppo che sale al 20,5%, contro il 17,6% della precedente rilevazione. Per quanto riguarda il dato relativo all’occupazione, registriamo una flessione che viene amplificata dal dato regionale che indica, seppur di poco, un mercato del lavoro in crescita. Infatti, il saldo di opinione degli imprenditori (derivante dalla differenza tra chi ha visto crescere e chi ha visto diminuire il livello di occupazione aziendale) è in contrazione e con un 32% si riporta ai livelli rilevati tra il secondo semestre 2016 (33%) ed il primo semestre 2017 (31%).

Le aspettative per il futuro

Le imprese si aspettano un ulteriore decremento del fatturato Italia (da 35 a 26%), mentre vedono ancora in crescita il fatturato estero (da 25 a 33%). Scende la percentuale delle pmi che intendono realizzare investimenti, dal 41,2% del secondo semestre 2018 ad un 29,2% del primo semestre 2019, in controtendenza con quanto rilevato a livello regionale, dal 33,1% al 38,7%. Anche il saldo delle aspettative sull’occupazione presenta dati in flessione (12,5%), -5,1 punti percentuale rispetto al periodo precedente: gli imprenditori che prevedono una diminuzione dell’occupazione sono l’8,3%. Il dato diventa meno grave se confrontato con quello regionale che rileva un saldo inferiore del 50% (6,8%).

“L’imprenditoria pontina - spiega il direttore Malagola - reagisce alla non dinamicità del mercato interno, creando nuovi spazi di opportunità di business all’estero. L’incertezza economica del nostro Paese crea ulteriori difficoltà ad un sistema produttivo locale reso ancora più debole da una rete infrastrutturale carente e non adeguata ai tempi". 

Il Presidente di Federlazio, Silvio Rossignoli, sottolinea: “Quanto emerge dai risultati dell’indagine evidenzia la preoccupazione per il futuro alimentata da un periodo di fibrillazione politica che, da troppo tempo, caratterizza il nostro Paese. L’assenza di indirizzi certi da parte delle istituzioni produce un pericoloso attendismo in forte distonia con le richieste di risposte celeri da parte delle imprese. Le aziende sono un soggetto di per sé vivo e dinamico e, pertanto, non può essere relegato in un recinto pieno di vincoli ed incertezze. Ci serve meno burocrazia, indirizzi certi e progetti di sviluppo cantierabili". 

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