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Economia

Vertenza Sicamb, incerto il futuro dei dipendenti: Simeone chiede l'intervento della Regione

Lavoratori e sindacati in protesta lunedì sotto la sede della Prefettura

“Seguo con enorme rammarico e viva preoccupazione la vicenda riguardante la Sicamb, azienda di Latina Scalo, la cui crisi sta investendo circa 300 lavoratori. Si tratta di persone con famiglia che attendono le retribuzioni relative alle ultime due mensilità, oltre a versamenti di vario tipo, fra cui le quote dei fondi pensionistici ed il quinto dello stipendio". Sono le parole del capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Giuseppe Simeone. Il 3 febbraio i lavoratori e le rappresentanze sindacali hanno protestato sotto la sede della Prefettura di Latina e chiesto un incontro al prefetto Maria Rosa Trio. I problemi finanziari dell'azienda rischiano infatti di compromettere il futuro dell'attività produttiva e dell'occupazione.

"Auspico una soluzione felice di una vertenza che sta creando gravi problemi economici a centinaia di dipendenti - continua il consigliere pontino - molti dei quali hanno manifestato il proprio disagio anche attraverso la presentazione di esposti in Procura e denunce presso l’Ispettorato del lavoro. Da parte del sottoscritto c’è l’intenzione di coinvolgere l’assessore al Lavoro della Regione Lazio affinchè l’amministrazione intervenga per individuare soluzioni concrete sul futuro dell’azienda e della manodopera. Stiamo parlando di persone che tutti i giorni prestano il loro lavoro con impegno e diligenza. A loro deve essere data una risposta immediata e certa. Mi sento personalmente vicino al dramma di questi dipendenti e intendo battermi a sostegno delle richieste sacrosante del personale coinvolto. Per noi di Forza Italia lavoro e famiglia sono da sempre due capisaldi. Non possiamo non constatare che nella regione Lazio ed in particolare in provincia di Latina ogni giorno assistiamo a un vero e proprio ‘bollettino di guerra’ in materia di lavoro, imprenditoria, economia. Anche nel nostro contesto regionale è ormai non più rinviabile un serio piano di sviluppo infrastrutturale (utilizzando i fondi europei) con sgravi alle imprese in modo da favorire le assunzioni, vere, l’occupazione, la nascita di aree industriali adeguate e la permanenza dei cicli produttivi delle aziende sul territorio. Serve insomma una programmazione per lo sviluppo industriale sul territorio con l’alleggerimento della pressione fiscale su imprese e famiglie”.
 

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